L a speranza di essere eletta per Franca Biondelli, infermiera da Novara, è durata lo spazio di un mattino. È stata gettata nel frullatore della politica senza preparazione, senza copertura, dal segretario nazionale del Pd, Walter Veltroni, che l'ha esibita per qualche giorno come uno dei tanti simboli della sua particolare idea del nuovo che avanza. Presentata come emblema del lavoro, da sei anni non si faceva vedere in corsia. E poi tutti quei sospetti sullassunzione della figlia... Morale: abbandonata al suo destino. Nello spazio di pochi giorni è stata relegata in una posizione nelle liste per il Senato da cui è davvero difficile risalire.
Il primo a mettersi di traverso, tre settimane fa, è stato l'europarlamentare ex Margherita Gianluca Susta, che ha subito fatto notare al lider maximo che i paracadutati da Roma non erano graditi. Perché, anche se non lo dice apertamente, Susta sa che la Biondelli, seppure novarese, a casa sua non è molto stimata ed è stata imposta dalla Cisl nazionale. «Ci sono forse dei suggeritori dietro a certe candidature presentate come assolute novità e che invece sanno di vecchio e stantio in quanto rispondenti a logiche che fanno impallidire il Cencelli?», dichiara Susta alle agenzie il 28 febbraio. In difesa della Biondelli si schiera, non a caso, il segretario della Cisl piemontese, Mario Scotti. Ma Susta il giorno successivo lo zittisce, rinfacciandogli che «un sindacato che si rispetti non può difendere leggi né metodi di scelta delle candidature palesemente in contrasto con le logiche democratiche». Così Veltroni comincia a fare marcia indietro, anche perché da Novara iniziano a circolare voci sul fatto che la Biondelli non è poi proprio amata nel suo ambiente di lavoro, almeno a quanto dicono le testate locali.
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