L’Inter cambia pelle e diventa brasiliana Sheva-Chelsea: fatto

La partenza di Veron e Kily fa gioire Adriano che trova Maxwell, Maicon e forse Mancini. Accordo a Londra: 46 milioni al Milan

Gian Piero Scevola

L’Inter cambia bandiera: dal biancoceleste argentino passa al verdeoro brasiliano, dalla dittatura in campo di Juan Sebastian Veron a quella più malinconica dell’Adriano dello scorso campionato. Può apparire un paradosso, ma l’Inter targata Mancini-anno tre volta pagina e lo strapotere dei «gauchos» si riduce notevolmente. L’addio al nerazzurro di Veron, che per motivi familiari ha preferito restarsene in Argentina, ha notevolmente sollevato il morale di Adriano. Tra i due, è cosa risaputa, non è mai corso buon sangue e le critiche dell’argentino sui ritardi e sulla scarsa professionalità di Adriano (frasi dure come: «Se quel sopravvalutato giocasse come parla, l’Inter avrebbe vinto un sacco di scudetti») hanno provocato una frattura insanabile. Con Veron se ne andrà anche Kily Gonzalez, altro anti Adriano e, di quella che in privato il brasiliano definì la «mafia argentina», resteranno Javier Zanetti, Samuel, Cambiasso, Cruz, Solari e Burdisso, con la possibilità che anche il difensore cambi aria se dovesse andare in porto lo scambio col Siviglia per avere Enzo Maresca.
Sono attualmente invece solo 3 i brasiliani: Adriano appunto, il portiere Julio Cesar e l’ex laziale Cesar, destinati però a salire a 5 perché già il 25enne difensore Maxwell, ex Ajax, si sta allenando ad Appiano per recuperare dal grave infortunio al ginocchio (sarà pronto per settembre), mentre a fine giugno arriverà l’altro difensore brasiliano del Monaco, il 25enne Maicon Douglas. E non è finita perché la Roma (che ha preso Cassetti dal Lecce) ha in mano una nuova offerta nerazzurra per l’esterno Amantino Mancini. Era pronto infatti lo scambio con Pizarro che però è stato ritirato dal mercato essendo rimasto l’unico regista di ruolo nell’Inter. Con Mancini (o il sogno Emerson che non vuole andare in B con la Juve) i rapporti di forza si ribalterebbero con un 6 a 5 pro Brasile. Evidentemente la rivoluzione brasiliana o l’aria della Seleçao ad Adriano portano bene nel morale e nel fisico, malgrado l’infortunio di Edmilson scontratosi lunedì con l’Imperatore in allenamento (gomitata in faccia, dura entrata di Adriano sulle gambe). Insomma, un Adriano tonico, vivo, anche cattivo che fa ben sperare per il suo futuro nerazzurro.
Intanto in casa Inter esplode il caso Recoba che non ha ancora rinnovato il contratto in scadenza malgrado l’accordo verbale con Massimo Moratti. È atteso a giorni a Milano il suo procuratore, Paco Casal che se la sta prendendo comoda convinto che il Chino non lascerà mai Milano visto che gode della protezione del patron Moratti. Al suo arrivo parlerà subito di soldi (attualmente Recoba prende 3 milioni annui) e del prolungamento per altre 3 stagioni. Ma qualcuno, da Spagna (Valencia, Atletico Madrid, Siviglia) e Inghilterra (Tottenham, Newcastle, Manchester), soffia sul fuoco per strappare all’Inter il pupillo di casa Moratti.
Definito in tarda serata anche l’affare Shevchenko: il Chelsea verserà al Milan 46 milioni e il giocatore ha firmato un quadriennale di 9 milioni a stagione, integrato da ulteriori sviluppi extracalcistici propostigli da Roman Abramovich a fine carriera.

Quando appenderà le scarpe al chiodo, Sheva si trasformerà in ambasciatore del calcio in Russia e Ucraina. E il Milan ora si getterà su Eto’o e Ibrahimovic, anche se i rapporti con la Juve, complice il caso Moggi, si sono notevolmente raffreddati.

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