L’internazionale Rosetti arbitra Spezia-Piacenza

Per chi va a scuola (e per chi non vuole abbandonare i tempi della scuola) c’è un appuntamento immancabile come le vacanze di Natale. Ed è l’album delle figurine Panini. Che per definizione è quello dei Calciatori, la settimana enigmistica dei collezionisti, visti gli innumerevoli tentativi di imitazione che vanta. Ultimamente arrivava in tempo per far finire le prime bustine nella calza della Befana, quest’anno ha persino anticipato e ha scomodato Babbo Natale.
E anche in questa stagione ha portato una piccola rivoluzione. Che riguarda direttamente i tifosi delle squadre liguri. Perché tra le tante cose che fanno patire i genoani nell’attesa dell’agognato ritorno in serie A c’è sempre stata anche la «condanna» a vedere i loro beniamini «ristretti» in mini figurine, visto che alla serie B erano dedicate meno immagini (c’erano solo i titolari e tre riserve) e ogni cartina conteneva due calciatori. Ma nell’anno della prima volta in serie B della Juventus, per non turbare i tifosi della Vecchia Signora e forse anche per dare risalto a una serie cadetta con squadre più blasonate di quelle del massimo campionato, la Panini ha deciso di «raddoppiare» e di dare quasi lo stesso spazio ai calciatori e alle società delle due serie maggiori. Una coincidenza incredibile e felice soprattutto per i tifosi dello Spezia che, nell’unica occasione in cui hanno conquistato la serie B da quando c’è l’album della Panini, si ritrovano addirittura i loro paladini ritratti come quelli che indossano la maglia di Inter e Milan.
Immutata la serie C, con la Sanremese costretta in C2 ad accontentarsi del solo scudettino accanto alle informazioni sulla società, senza neppure la figurina con la squadra. E se Imperia e Savona hanno già avuto l’onore di comparire nel Panini durante i suoi trascorsi nella «terza divisione», quest’anno un’altra lieta sorpresa è stata riservata al Vado Ligure e alle tigulline Lavagnese e Sestri Levante, che in serie D, non solo vengono citate, ma anzi sono degnate di una foto del loro «derby». Con un neo però, la formazione dei rossoblù corsari è stata «mandata» dalla Panini a giocare in casa non al «Sivori» bensì al «Riboli», che in realtà è quello dei cugini lavagnesi, come riportato proprio poche righe sopra, correttamente, per i bianconeri.
A proposito delle novità grafiche dell’album, quelle di quest’anno, sempre grazie al campionato di A/2 in cui è stata trasformata la serie B, sorridono soprattutto ai tifosi del Genoa. La sorpresa arriva dalla copertina. Non solo Milanetto e compagni all’interno hanno le foto grandi e il curriculum come in A, ma hanno Adailton che li rappresenta tutti con la maglia rossoblù, nella prima pagina. Quella riservata ai mostri sacri dell’anno. E infatti ci sono in bella evidenza Materazzi, Totti, Amauri, con sullo sfondo Gattuso e Toni, per rappresentare le cinque regine della serie A. Ma di fianco c’è spazio anche per gli «altri» protagonisti. E così si affacciano in copertina Calaiò del Napoli, Muntari dell’Udinese, appunto Adailton, Bojinov della Juve (ma il mercato potrebbe far diventare il Genoa l’unica squadra ad avere due giocatori sulla «prima»), Lucarelli del Livorno, Rocchi della Lazio, Bellucci del Bologna e Riganò del Messina. Ci sono cioè le quattro regine della serie B e quattro squadre di A.


E la Samp? Il Parola che campeggia sotto la testata non è purtroppo l’Andrea blucerchiato, ma il più noto Carlo, la cui rovesciata comparve la prima volta sull’edizione 1965-66 e divenne il simbolo della raccolta a partire dal 1995-96. Uno sgarbo o una conseguenza del deludente campionato precedente? Per ora solo un motivo di sfottò nel derby delle figurine.

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