L’INTERVISTA 4 LO STUDIOSO

Il professor A. David Moody, dell’Università di York, è fra i più apprezzati studiosi del modernismo letterario. Dopo numerosi saggi su T.S. Eliot, ha intrapreso lo studio di Pound, pubblicando, tra l’altro, la prima parte di una monumentale e definitiva biografia letteraria, Ezra Pound: Poet, The Young Genius 1885-1920 (Oxford University Press, 2007). È il curatore, con Mary de Rachewiltz e Joanna Moody, dell’eccellente apparato critico che accompagna e spiega ogni lettera contenuta nel volume Ezra Pound to His Parents. Letters 1895-1929.
Qual è il valore letterario dell’epistolario coi genitori?
«Le lettere documentano, quasi come in un diario, la stupefacente quantità e varietà di contatti di Pound con i protagonisti del mondo letterario degli anni Dieci e Venti a Parigi e a Londra. Le lettere ci danno un preciso quadro della sua evoluzione personale, mostrando come un semplice scolaro di Filadelfia abbia potuto diventare un grande mentore letterario e poeta moderno».
Che cosa aggiungono, le lettere, a quello che sappiamo già della sua vita?
«Quando scrive ai genitori, soprattutto da studente e nei primi anni londinesi, rivela aspetti personali celati nei rapporti con gli altri. Possiamo vedere il ragazzo e il giovane uomo crescere dietro le maschere pubbliche, ed è evidente il profondo legame di affetto che lo unisce ai suoi».
Nel secondo volume della sua biografia che sarà pubblicata prossimamente affronterà il tema delle idee politiche di Pound. Ci sono accenni a questo argomento anche nelle lettere ai genitori?
«Le lettere arrivano al 1929, e l’impegno politico di Pound si consolida veramente negli anni Trenta, dopo la grande crisi mondiale.

Comunque, anche qui è spesso presente l’interesse, unito alla preoccupazione, per la politica statunitense, in parte derivato dall’impegno del nonno, che fu eletto nel Congresso, e in parte dovuto alla materia trattata nei Cantos».

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