Gian Battista Bozzo
nostro inviato a Washington
Lagenda delle riforme in Italia è chiara; ma bisogna agire rapidamente, altrimenti il quadro economico si deteriorerà. Rodrigo de Rato, direttore generale del Fondo monetario internazionale, non concede al prossimo governo di centrosinistra troppo tempo per affrontare i nodi delleconomia. «Un governo può avere una maggioranza parlamentare più o meno larga - spiega Rato in una conferenza stampa - ma la tempestività è essenziale. La nostra opinione è che lavvio di unazione di governo rappresenta il momento cruciale».
Rato, che è politico di lungo corso, sa bene che la tentazione di un nuovo esecutivo è quella di rinviare i problemi più spinosi, per non rovinare la luna di miele con il Paese. Ma Romano Prodi e i suoi ministri, avverte, non dovranno perdere un istante. «Lesperienza mostra - osserva il managing director del Fondo monetario - che il fattore chiave non è lavere alle spalle una larga maggioranza parlamentare: il fattore cruciale è il timing. Se si aspetta troppo per avviare un programma di riforme, quel programma non si fa. La credibilità di un governo è certamente legata allappoggio parlamentare, ma soprattutto alla rapidità delle decisioni».
Il Fondo monetario si aspetta dal nuovo governo unambiziosa agenda di riforme. «Abbiamo lavorato con il governo uscente, e abbiamo visto - osserva de Rato - lattuazione di alcune riforme. LItalia ne ha tratto beneficio: il ciclo economico è positivo, le pressioni inflazionistiche sono sotto controllo, e vediamo proiezioni di crescita in recupero. Ora la situazione sta migliorando, relativamente, e questo rappresenta unopportunità. Anche perché - avverte il direttore generale del Fmi - nel medio termine il quadro è problematico. Le misure vanno prese immediatamente, altrimenti la situazione si deteriorerà». Ma quali sono i campi in cui agire? Certo, ci sono «molte sfide» dal punto di vista del bilancio, con un debito pubblico elevato e, più in generale, un problema dellinvecchiamento della popolazione che riguarda anche il nostro Paese. «LItalia sta perdendo competitività - ricorda de Rato - e in questo contesto bisogna affrontare al più presto le rigidità e le inefficienze delleconomia, rendendola più dinamica, ad esempio nel mercato del lavoro e nei servizi finanziari». Appare tutta da verificare, in tale contesto, lidea della nuova maggioranza di centrosinistra di abolire, o quantomeno modificare profondamente, la riforma Biagi che ha inserito buone dosi di flessibilità nel mercato del lavoro italiano. Da verificare, inoltre, la proposta sindacale - che trova udienza nel centrosinistra - di abolire lo «scalone» pensionistico del 2008.
Il Fmi e il suo managing director prenderanno contatto con il nuovo governo italiano, non appena si sarà insediato. Rodrigo de Rato ricorda daver conosciuto bene Prodi in passato, sia da premier italiano che da presidente della Commissione europea, e di stimarlo. Tuttavia il Fondo ha le sue regole e le sue linee economiche precise, non ha fatto sconti al passato governo, nonostante leccellente rapporto fra de Rato e Giulio Tremonti, confermato nellincontro che il ministro dellEconomia ha avuto ieri sera con il direttore generale del Fondo. Tremonti si è detto pienamente daccordo con Rato sullottimo rapporto che cè stato tra il governo Berlusconi e il Fondo monetario.
Con lo stesso criterio usato fino a oggi, il Fmi non farà sconti neanche al prossimo governo. «Credo - dice ancora de Rato - che la prossima agenda di riforme sia chiara, e certamente ne discuteremo con il nuovo governo Prodi». Lesigua maggioranza parlamentare non potrà rappresentare una scusa per ritardi, o peggio per linazione. «Comprendiamo i vincoli posti da una maggioranza limitata in Parlamento - aggiunge il direttore generale del Fondo - tuttavia lesperienza mostra che la questione cruciale è fare le cose allinizio, senza rimandarle». Le cifre del World economic outlook mostrano uneconomia italiana in ripresa questanno (+ 1,2%) ma con un passo più lento rispetto agli altri Paesi del G8 e dellarea euro. Il rapporto deficit-Pil è stimato nel 4% a fine 2006.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.