L’omicidio di Alessandro: la madre «vuole giustizia»

«Katerina è agitata perché si rende conto ogni giorno che passa che le hanno ucciso il figlio. Domani risponderà a tutte le domande del magistrato, non ha nulla da nascondere, anzi vuole che venga fatta giustizia»: è quanto racconta l’avvocato Igor Dante, difensore insieme a Paolo Costa, di Katerina Mathas, la giovane di 26 anni accusata in concorso con Antonio Rasero nell’omicidio del figlio di lei, il piccolo Alessandro di otto mesi. Domani pomeriggio, il sostituto procuratore Marco Airoldi incontrerà di nuovo i due per interrogarli, prima lei, poi lui separatamente. Ma non è escluso che possa procedersi domani stesso a un faccia a faccia tra i due indagati. Tramite i suoi legali, Katerina ha ribadito l’appello a devolvere offerte per le associazioni che si occupano di bambini maltrattati: «Ringrazio tutti per le offerte di aiuto per l’organizzazione dei funerali di mio figlio. Ma la mia famiglia non ha bisogno di soldi. Piuttosto dateli alle associazioni che si occupano di bimbi maltrattati», ha fatto sapere Katerina. Entrambi sono detenuti in carcere (in strutture diverse). I legali della donna si recheranno domani mattina in carcere, a Pontedecimo, per preparare l’interrogatorio che avverrà «al buio» ovvero senza avere visto gli atti del processo.

Una analoga visita nel carcere di Marassi è prevista dagli avvocati di Antonio Rasero, Giuseppe Nadalini e Romano Raimondo. Intanto il pm non ha ancora acconsentito che la salma della piccola vittima sia tumulata: sono in corso accertamenti tecnici che non ne consentono la sepoltura.

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