da Teheran
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha ribadito ieri il suo «no» alla sospensione dellarricchimento delluranio chiesto dallOnu, ma nel contempo ha proposto di tornare a negoziare e ha fatto nuove professioni di pacifismo. In questo alternarsi di dichiarazioni spicca unintervista rilasciata da Ahmadinejad alla televisione americana Abc.
E nel turbinio delle iniziative diplomatiche iraniane emerge anche una «proposta svizzera». Ali Larijani, capo negoziatore iraniano, è arrivato ieri a Berna, dove ne ha discusso con la presidente della Confederazione elvetica, Micheline Calmy-Rey. Ma nulla è finora trapelato sui contenuti della proposta.
Ieri il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Mohammad Ali Hosseini, ha detto che lIran è pronto a discutere «anche di una sospensione dellarricchimento delluranio», ma solo dopo la ripresa dei negoziati con la comunità internazionale e a patto che dal Consiglio di sicurezza dellOnu il caso torni allAgenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea).
Larijani, incontrando domenica a Monaco Javier Solana, alto commissario per la politica estera comune e la sicurezza della Ue, ha detto che lIran è pronto a presentare in tre settimane proposte per una soluzione della crisi.
Apparentemente unapertura, dunque, ma in realtà una posizione già espressa tante volte da Teheran: nessuna sospensione dellarricchimento come precondizione ai negoziati e rifiuto della richiesta fatta in tal senso del Consiglio di sicurezza dellOnu in due risoluzioni successive. Lo ha detto con chiarezza domenica Ahmadinejad in un discorso tenuto nellanniversario della rivoluzione del 1979.
Ma lo stesso Ahmadinejad ieri, in unintervista alla televisione americana Abc, ha usato toni pacifisti, affermando che la Repubblica islamica «rifugge da ogni conflitto». E comunque, ha aggiunto, le possibilità di un attacco americano sono «molto deboli».
Intanto i ministri degli Esteri dellUnione europea, riuniti ieri a Bruxelles, hanno dato il via libera ufficiale alle prime sanzioni contro lIran votate dal Consiglio di Sicurezza il 23 dicembre, ma hanno anche espresso la volontà di «mantenere la porta aperta per i negoziati», secondo quanto riferito da Solana. E il capo della diplomazia tedesca, Frank-Walter Steinmeier, ha sottolineato che quanto detto domenica a Monaco da Larijani «indica che lIran è interessato a tornare al tavolo dei negoziati».
Sullaltro fronte delle tensioni tra Iran e Usa, quello iracheno, ieri Teheran ha respinto come «infondate» le accuse avanzate domenica da Washington (e avallate dal premier britannico Tony Blair), secondo cui la Repubblica islamica ha fornito a gruppi estremisti armi e proiettili perforanti che hanno provocato la morte di 170 militari americani e di altri Paesi della coalizione. Gli Stati Uniti «hanno labitudine di accusare gli altri», ha detto Ahmadinejad nellintervista alla Abc, aggiungendo che gli Usa devono «lasciare lIrak» se veramente vogliono la pace nel Paese.
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