Gianluigi Nuzzi
da Milano
Si profila un conflitto di competenza per lindagine sui «furbetti del quartierino» che a Milano si avvia a processo. Dopo mesi di silenzio Antonio Fazio, lex governatore di Banca dItalia, passa infatti al contrattacco. E sinventa un mossa dirompente per linchiesta milanese sulla scalata ad Antonveneta che lo vede indagato insieme a Gianpiero Fiorani, Emilio Gnutti, Giovanni Consorte, Stefano Ricucci e un gruppo di imprenditori bresciani.
Insieme allex capo della vigilanza di palazzo Koch Francesco Frasca, Fazio ha chiesto infatti che tutta lindagine venga subito trasferita a Lodi. È quello, a suo dire, il Tribunale competente dove incardinare il procedimento visto che laggiotaggio si sarebbe consumato proprio nella città della Banca popolare italiana. I pm Francesco Greco ed Eugenio Fusco risponderanno picche nelle prossime ore. E a questo punto, codice alla mano, Fazio girerà la richiesta al procuratore generale Mario Blandini. Che potrebbe clamorosamente accogliere la domanda. Cè infatti un recentissimo precedente analogo, indicato da Fazio nella sua memoria, che preoccupa la procura di Milano. Nemmeno un mese fa infatti la Cassazione stabilì che per laggiotaggio è competente la città dove ha sede lazienda «indagata». Allepoca allesame era la competenza territoriale delle indagini sulloperazione Ifil Exor; la procura generale della Cassazione stabilì che i titolari non erano i Pm di Milano ma quelli di Torino che rivendicavano la titolarità del fascicolo. Così il sostituto procuratore di Milano Carlo Nocerino si spogliò del fascicolo che finì al collega piemontese, il procuratore generale Marcello Maddalena. Il precedente gela quindi ora la procura di Milano, alzando la percentuale di possibilità che il procedimento vada a Lodi. Per questo i magistrati milanesi in queste ore stanno preparando una memoria con argomenti giuridici da presentare in tempo utile al procuratore generale.
Finora il procuratore di Lodi, Giovanni Pescarzoli, non aveva mai sollevato il conflitto di competenza per diventare titolare dellindagine. Anzi, si era incontrato più volte con i colleghi milanesi, lultima a metà maggio, visto che a Lodi è stata aperta uninchiesta per falso in bilancio e che vede indagato lex amministratore delegato di Bpi Fiorani e una pattuglia tra manager ed ex consiglieri dellistituto di credito. Difficile pensare che la mossa difensiva di Fazio e Frasca inneschi unanaloga iniziativa di Pescarzoli. Tra laltro questultimo è stato anche sostituto alla procura generale di Milano. Ma il precedente Ifil Exor della Cassazione, proprio sul reato di aggiotaggio non può non influenzare la decisione di Blandini. Se Blandini dovesse dar torto allex governatore, il difensore Franco Coppi dovrebbe ricorrere, anche lui, in Cassazione, investendo della questione gli stessi magistrati che hanno già tolto il fascicolo Ifil Exor cedendolo ai Pm di Torino. Insomma, il temuto effetto-domino della decisione della Cassazione inizia a verificarsi. E quindi, un domani, anche le vicende Bnl, Rcs e Unipol potrebbero essere sottoposte a questa verifica.
Sul fronte delle indagini, gli inquirenti attendono invece lesito del tribunale del Riesame che deve pronunciarsi sulla richiesta di dissequestro di quei 43 milioni di euro degli ex manager di Unipol Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti che erano stati sigillati dalla Procura.
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.