Per l’ultimo Harry Potter assalto notturno alla libreria Feltrinelli

Alla Internazionale di piazza Cavour bruciate oltre 200 copie in inglese dell’ultimo libro della J.K. Rowling

Alessandro Ruta

E alla fine è arrivata mezzanotte, quella londinese. L’una di ieri, in Italia. Mentre nell’affascinante cornice del castello di Edimburgo J.K. Rowling leggeva a settanta ragazzi - giunti lì in carrozza - il primo capitolo della sua ultima fatica letteraria, «Harry Potter and the half-blood prince», a Milano scattava la corsa al best seller in lingua inglese. Campione d’incassi prima ancora di uscire, il sesto capitolo (in 607 pagine) della saga che vede come protagonista il celeberrimo mago adolescente di Hogwarths.
Alla Feltrinelli International di piazza Cavour la serata aveva preso il via venerdì alle 22 con la proiezione del film tratto dal terzo episodio della serie, «Harry Potter e il prigioniero di Azkaban», uscito nelle sale cinematografiche italiane l’anno scorso. Decine di famiglie al gran completo, ma anche semplici appassionati senza accompagnatori al seguito, hanno guardato la pellicola: con la mente, però, rivolta all’«ora X». Non è bastato a fermarli nemmeno un black out dell’aria condizionata, che ha reso la temperatura insopportabile, quasi come all’esterno. Infatti, al termine del film - intorno a mezzanotte e un quarto -, lo staff della Feltrinelli è venuto in aiuto degli spettatori con una quantomai benedetta distribuzione di gelati.
Fuori dalla libreria, nel frattempo, si è andata pian piano accalcando una discreta folla di persone: non ai livelli di Londra o New York, ovviamente, ma per i ritardatari si sarebbe profilata una lunga e scomoda attesa in piedi tra caldo e zanzare. Pochi quelli che si sono presentati indossando il mantello tipico del maghetto, o un paio di occhiali simili ai suoi: al massimo qualcuno portava sulla testa un cappello nero a punta. Solo un uomo, che poi si è rivelato un cliente abituale piuttosto eccentrico, si è vestito da stregone.
Come nella notte di San Silvestro, ecco il countdown propiziatorio: tre, due, uno e via alle vendite, all’una in punto. Via il telo che copriva le pile di libri e le due casse della Feltrinelli sono state letteralmente prese d’assalto. «Bruciate» duecento copie di Harry Potter e il principe mezzosangue in meno di tre quarti d’ora, praticamente una media di quattro al minuto. Più del doppio rispetto a L’ordine della fenice, uscito nel mondo due anni fa con lo stesso meccanismo di ieri.
Il rito è proseguito durante l’intera giornata: un flusso continuo di gente ha invaso la Feltrinelli, soprattutto nel pomeriggio. Per non parlare delle reception, che sono state tempestate dalle prenotazioni.
Di solito, entrando in una libreria, si gironzola qua e là tra gli scaffali cercando l’occasione migliore o l’opera dell’autore preferito. Stavolta no: la direzione è sempre quella, incontrollabile.

Come il giorno alla prima cinematografica del film tanto atteso, la gente si reca all’evento non tanto per assistervi, ma per potersi togliere lo sfizio di dire agli amici o ai nipotini: «Io c’ero».

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