L’ultimo raid: petardi contro la polizia

da Napoli

Torna la tensione di fronte alle discariche di Napoli. Nella serata di ieri petardi e bombolette di gas da campeggio sono state lanciate contro la polizia a Chiaiano. Le forze dell’ordine stavano presidiando la zona dove stanno lavorando i tecnici per sapere se potrà essere costruita o no la discarica di Napoli. L’azione dei manifestanti rompe la «tregua» accettata dai comitati e dagli amministratori locali.
Ma il fronte di Chiaiano non è l’unico caldo a Napoli. La situazione è delicata anche all’interno alla Procura. L’inchiesta sul ciclo dei rifiuti va avanti, con i magistrati che hanno chiesto e ottenuto 25 arresti e l’iscrizione nel registro degli indagati del prefetto Alessandro Pansa. Nelle stanze dei Pm napoletani c’è clima da rivolta. Tutti contro il decreto del governo che ridisegna le procedure in materia di reati ambientali: 72 sostituti e tre procuratori aggiunti hanno firmato un documento, inviato al Csm, in cui si sollevano critiche e perplessità sia sotto il profilo costituzionale, sia per quanto riguarda l’efficacia materiale dell’azione di contrasto ai reati nel settore. Le norme del decreto, scrivono i magistrati, «non sembrano sostenere lo sforzo che, sino ad ora, è stato profuso dal nostro ufficio e da altri uffici inquirenti campani».
A Napoli certe cose sfuggono poco. L’esplosione del nuovo caso rifiuti è solo di due giorni fa e nell’inchiesta figura anche la vice di Guido Bertolaso, neo sottosegretario del governo. Forse è una coincidenza, o forse no. Qualcuno legge messaggi sotterranei che la giustizia napoletana avrebbe voluto mandare direttamente a Roma per far capire che le nuove norme a Napoli non piacciono affatto.
I toni del documento firmato ieri d’altronde lasciano poco spazio all’interpretazione. Quanto alla questione della competenza dell’ufficio di Napoli sull’intero territorio regionale «questo aspetto crea non pochi problemi a livello strettamente investigativo».
Il meccanismo procedurale fissato dal decreto va comunque avanti. Il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi ha firmato il decreto per la costituzione del collegio che dovrà pronunciarsi, sulla base delle nuove norme emanate dal governo, sulle richieste cautelari relative a reati ambientali.
Alemi ha disposto che del nuovo organismo giudiziario faranno parte i giudici dell’ufficio gip di Napoli i quali, a rotazione con gli altri colleghi dell’ufficio, costituiranno il collegio (composto da tre magistrati).

Tra breve il presidente dei Gip, Renato Vuosi, costituirà pertanto il collegio per i reati ambientali. Il «nuovo» tribunale sarà presto chiamato a pronunciarsi sulla posizione delle 25 persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dello smaltimento dei rifiuti in Campania.

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