(...) notoriamente contrario a qualsiasi infrastruttura in grado di invertire la tendenza al declino delleconomia e delloccupazione a Genova e in tutta la Liguria. «La gronda no, non sha da fare, né domani né mai» hanno ripetuto i due esponenti di Prc nella squadra di Alessandro Repetto. Per aggiungere, subito dopo: «Pur condividendo in pieno lobiettivo di promuovere la partecipazione dei rappresentanti delle comunità locali ai tavoli tecnici istituiti per la progettazione del nodo stradale e autostradale di Genova, riteniamo che il testo della delibera continui a porre come presupposto che comunque le opere previste siano da attuare, sulla base dellintesa sottoscritta a marzo 2006 tra Regione, Provincia, Comune e Anas». Intesa, sia chiaro, «su cui il Partito della Rifondazione comunista in Provincia aveva già espresso voto contrario».
Una posizione che appare almeno singolare, visto lintreccio - un vero e proprio conflitto dinteressi in salsa rossa - che si è creato ai piani alti di Palazzo Spinola: lì siede da presidente uscente e, contemporaneamente, da candidato effettivo del centrosinistra (e quindi anche del Partito della Rifondazione comunista), Alessandro Repetto. Accanto a lui, altra «vittima» del paradosso, lassessore, Renata Briano, ex diessina appena traslocata in Unione a sinistra, che fa tuttora parte integrante della giunta Repetto (e quindi è schierata a favore della «delibera relativa alla partecipazione, eccetera eccetera»), ma contemporaneamente figura come capolista per il Comune di Prc, partito, come sè visto, contrario alla «delibera relativa alla partecipazione, eccetera eccetera».
Strani destini paralleli, quelli di Repetto e Briano: entrambi smentiti da quelli che dovrebbero essere i loro sponsor elettorale. A parte lepisodio di ieri, come dimenticare che Renata Briano, assessore di riconosciuta signorilità e spirito di mediazione, era già stata attaccata più volte da Rifondazione per la posizione assunta a favore dellinceneritore? Ieri mattina, comunque, lennesima presa di distanza: «La delibera - insistono ancora i rifondatori comunisti, in una nota siglata dal capogruppo in Provincia Aurelio Macciò e dai due assessori Solari e Dondero - non corrisponde, se non in misura parziale, alle istanze di partecipazione richieste anche dai Consigli di circoscrizione della Valpolcevera e del Centro ovest» e soprattutto dei «comitati anti-gronda che hanno valutato la presenza di propri rappresentanti ai tavoli di lavoro con le istituzioni non certo perché rassegnati alla gronda, ma con lintento di riuscire a tutelare meglio gli abitanti delle zone interessate». Insomma: disco rosso allinfrastruttura, «alta» o «bassa» che sia. Non se ne parla proprio. In fondo, in queste ore, non se la passa meglio la candidata sindaco dellUnione, Marta Vincenzi. Che, in nome della discontinuità, si dilunga a spiegare lidea di città, la prospettiva del porto lungo e dellarea vasta, e intanto demolisce sistematicamente limpianto amministrativo tessuto in dieci anni dal sindaco Giuseppe Pericu e da quegli stessi partiti che ora dovrebbero sostenere lei (e chissà se la sosterranno a spada tratta fino in fondo...).
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