«Ti ho visto addentare un panino... a volte un dettaglio può uccidere una poesia». Lo cantava Enrico Ruggeri. Grande verità. Fra l'altro verità che ho visto concretizzarsi, ho visto applicata, ho visto ripetersi in tanti momenti del vivere quotidiano. Senza che di mezzo ci fossero un panino o una lei o un lui. L'ultima volta mi è successo questa settimana. Un tecno dettaglio ha ucciso una vintage poesia che forse poesia talvolta non era però rito consolidato quello sì. È accaduto tutto addentando un boccone di ottimo spada ben cotto. Eravamo a tavola tutti quanti, bimbi compresi, scuole terminate, quando mia moglie così, senza neppure il tempo di preparare i presenti, mi ha gelato il cuore seppiato. Ha detto «okkkey, e adesso fammi vedere come posso trovare il link delle scuole per andare a cercare i risultati delle pagelle dei nostri figli».
Lo giuro. All'improvviso ho sentito la melodia di Ruggeri battermi dentro. All'improvviso anche l'ottimo spada aveva il sapore di un surimi di quarta categoria discount. «Come link?» ho detto, «come pagelle?» ho detto. Mi ha spiegato tutto. Così, fischiettando la canzone di Ruggeri, ho preso a touchare sul display dello smartphone alla ricerca dei risultati online delle pagelle.
Intanto riflettevo su tutto ciò che mi accingevo a perdere. Per esempio la sensazione orgogliosa provata fino all'anno scorso, andando a vedere i risultati direttamente a scuola; oppure quella volta che mica tanto ero orgoglioso pensando a quale diavolaccio di un voto in condotta avrebbe preso il maschietto un po' discolo. Mi è tornato in mente persino il giorno più avvolgente e intrigante della mia vita, quando andai da solo e dopo aver passato tutta la notte fuori, a vedere i risultati della maturità.
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