Gli altri 20 «no» ci potevano anche stare. Il suo, quello del leader del più grande sindacato dei poliziotti, ha stupito. In Regione era in votazione un ordine del giorno per chiedere al prefetto Giuseppe Romano di «valutare lopportunità di non autorizzare il corteo» dei no global del 17 novembre. E Giovanni Paladini, segretario ligure del Sap, ha detto no, lha bocciato, si è espresso a favore della manifestazione di chi chiede la commissione dinchiesta contro la polizia e la condanna solo delle forze dellordine a fronte dellassoluzione dei manifestanti che hanno devastato Genova durante il G8.
Lordine del giorno, è vero, era stato presentato dallopposizione, le prime firme era quelle di Gianni Plinio (An) e Matteo Rosso (Forza Italia). Lordine del giorno, è vero, aveva provocato lurticaria alla sinistra che aveva appena finito di accogliere la proposta di non belligeranza per scongiurare la crisi. Ma lordine del giorno, è altrettanto vero, tornava a chiedere ai politici da che parte stare. Se con i no global o con i poliziotti. Proprio come accaduto una decina di giorni fa alla Camera, quando Udeur e Italia dei Valori avevano affossato la commissione dinchiesta contro i poliziotti. E difatti anche ieri in Regione è accaduto qualcosa di simile. Nel senso che la maggioranza era presente in blocco per garantire il passaggio della legge sugli agriturismi, simbolo della crisi evitata. Ma al momento del voto sullordine del giorno, sono usciti dallaula proprio Roberta Gasco dellUdeur e Patrizia Muratore dellItalia dei Valori. Oltre a Rosario Monteleone, ulivista sì ma dissidente del Partito democratico, insomma non allineato.
Nonostante la loro assenza, sommata a quella di Nesci (Rifondazione), Bianchi (Pdci) e Guccinelli (Ulivo), lordine del giorno è stato respinto con votazione bulgara. Il resto della maggioranza, Paladini compreso, si è infatti espressa compattissima a favore del corteo no global. «Respingendo il nostro documento - osservano Plinio e Rosso - il centrosinistra, compreso il segretario regionale del Sap, ha calato la maschera: non si preoccupa minimamente della sicurezza dei cittadini che vedranno tornare in strada quei manifestanti. E tra no global che hanno saccheggiato e devastato Genova e le forze dellordine che lhanno difesa, sta dalla parte dei primi».
Lo scontro sulla legalità e la sicurezza è tornato dattualità anche quando si è trattato di votare due ordini del giorno diversi ma sostanzialmente simili presentati da Luigi Cola dellUlivo e dallo stesso Gianni Plinio.
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