Romano di Lombardia - Cambio alla Camera per la Lega. Umberto Bossi ha infratti annunciato che "tra un mese" Giacomo Stucchi succederà a Marco Reguzzoni come capogruppo della Lega Nord alla Camera. Durante un comizio il leader del Carroccio ha detto: "Giacomo diventerà capogruppo della Lega tra un mese. È un mestiere difficile che lo costringerà a rimanere a Roma".
Il cambio chiesto dai deputati Il posto di capogruppo alla Camera era stato al centro di una vicenda che aveva creato tensioni, nei giorni scorsi, in casa Lega. La maggior parte dei deputati del Carroccio - 49 su 59, tra cui Roberto Maroni - aveva infatti firmato un documento per chiedere che l'attuale capogruppo, Marco Reguzzoni, fosse sostituito proprio dal maroniano Stucchi. La querelle si era risolta con una riunione fiume del gruppo a Montecitorio in cui, dopo l’intervento di Umberto Bossi, Reguzzoni era stato riconfermato fino a dicembre, senza ricorrere al voto. Oggi l'annuncio di Bossi che accontenta i deputati leghisti.
L'attacco di Calderoli Mentre il clima già teso interno alla Lega continua a surricaldarsi, il ministro Calderoli attacca duramente la politica del governo: "O la Lega porta risultati o se ne va e lascia Berlusconi ai suoi divertimenti". Per Calderoli, infatti, "non è che le cose vadano tutte così bene. Con le ultime elezioni e i referendum un pò le balle sono girate". Poi il ministro promette: "Entro la fine dell’anno io faccio ballare la destra e la sinistra sul filo tutti i giorni. Perché diversamente non ho più il coraggio di andare in giro a testa alta fra la mia gente". E avverte il premier: "In politica l’unica cosa che funziona tra persone per bene è il ricatto. Io adesso sono il capo del bordello e non mi frega più nessuno. Ne sono orgoglioso, i napoletani sono arrivati a chiedermi se avevo qualche parente napoletano. E come se mi avessero dato la laurea, voleva dire che avevo capito tutto".
"La testa pensante stita al Nord" "Tutto quello che può fare la Lega - aggiunge Calderoli - sono contento di poterlo fare. Fino a ieri si erano sempre fregati gli altri tutta la torta, adesso sono riuscito a prenderne un pò anche per noi". Infine una parentesi sulla questione ministeri: "I ministeri significano posti di lavoro e risorse, ma non solo di bistecca si tratta. Il problema è la testa, e la testa pensante è bene che stia a casa nostra nel Nord".
Secondo l’esponente leghista, infatti, "a Roma dopo due mesi un ministro non decide più niente, decide tutto l’apparato burocratico romano, che è sempre lo stesso: sono tutti vecchi, romani, e terrùn. Ci sono tante belle teste nel Nord e, senza dire una eresia anche nel Sud, che possono dare qualcosa meglio dei romani. Che ci sta a fare a Roma il ministero del Lavoro? Ha più senso metterlo a Torino o a Cuneo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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