Roma 17 II 1917
Nene mia,
ho solo due minuti per scriverle. Ho ricevuto un ordine che mi toglie il fiato. Le spiegherò più avanti. Ora voglio dirle che sono tornato dalla mia passeggiata. È stato un sentimento dolcissimo e divino il sapermi un po più vicino a Nene. La pioggia - ci vorrebbe altro che pioggia - tutte le pioggie \ di questo mondo e tutte le acque degli oceani possono spegnere, o neppure ammorzare la fiamma, il fuoco che in me arde per lei.
Ora le debbo dire la cosa importante, per la quale mi sento come uno strappo al cuore. Devo partire questa sera - fra pochi minuti per Venezia e per il fronte. Ho ricevuto linvito solo unora fa. Non si preoccupi per me non devo far nulla di pericoloso, e sarò qui di ritorno giovedì mattina.
Il mio pensiero sarà sempre a lei - che ha suscitato in me tutto quanto vi è di più meraviglioso- La mia anima è infervorata di Nene.
Non mi scriva perché non riceverei la lettera. Io forse non scriverò perché non voglio che occhi estranei (la censura) abbiano a scrutare ciò che è solo e tutto per Nene.
Giovedì mi faccia avere una lettera al Circolo \ - e mi dica quando potrà fare unaltra passeggiata per assistere della sua anima eletta. Spero fortemente che stia meglio di salute. A lei tutta lanima ed il cuore tutto.
Suo, Guglielmo.
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