Generali chiude l'esercizio 2009 con un utile di 1,309 miliardi, in crescita del 52,1% rispetto al dato del 2008 e migliore delle attese degli analisti, che in media si aspettavano 1,29 miliardi. Lo ha annunciato ieri il gruppo del Leone di Trieste, che ha riunito a Milano per l'approvazione del bilancio il consiglio di amministrazione, forse l'ultimo sotto la presidenza dell'ottantacinquenne Antoine Bernheim. Se poi, per un confronto omogeneo, si eliminassero gli effetti distorsivi legati alla contabilizzazione in base alle regole di bilancio Ias/Ifrs delle riprese di valore sulle attività finanziarie, i profitti realizzati nel 2009 salirebbero a 1,63 miliardi. Migliore delle attese medie degli analisti, che si collocavano a 16,22 miliardi, anche il dato sul patrimonio netto, che, grazie al progresso dell'utile, al recupero dei mercati finanziari e agli effetti positivi legati all'operazione Alleanza-Toro, ha fatto registrare un progresso annuo del 47,2% attestandosi a 16,7 miliardi. Il gruppo nei giorni scorsi aveva invece già alzato il velo sulla raccolta premi, che nel complesso nel 2009 è cresciuta del 6,2% raggiungendo quota 70.530 milioni, soprattutto grazie all'andamento del segmento vita, la cui raccolta netta, calcolata come differenza tra i premi incassati e i pagamenti per scadenze e riscatti, è più che raddoppiata passando dai 7,1 miliardi del 2008 a 16,1 miliardi. Quanto alle previsioni per l'anno in corso, una nota di Generali spiega che «nel quadro dell'attuale contesto macroeconomico la politica degli investimenti continuerà a basarsi su una prudente asset allocation focalizzata a consolidare la redditività corrente. In questo contesto, salvo il verificarsi di eventi di carattere eccezionale, si prevede un risultato in ulteriore crescita rispetto a quello del 2009». Più del doppio, rispetto alla cedola in contanti pagata nel 2009, anche il dividendo che sarà proposto alla prossima assemblea degli azionisti, pari a 35 centesimi in contanti (con riferimento al bilancio 2008 era stata staccata una cedola mista di 62 centesimi con una componente cash di 15 centesimi).
Lassemblea dei soci, secondo quanto stabilito ieri dal cda, si riunirà a Trieste il 21 aprile in prima convocazione e il 24 in seconda, per deliberare, oltre che sul bilancio 2009, sulla nomina del nuovo board. Ciò significa che lultimo giorno utile per la presentazione delle liste da parte degli azionisti con in mano almeno lo 0,5% del capitale del gruppo triestino è il 6 aprile, mentre la scadenza per la presentazione di uneventuale lista da parte del cda in carica è il primo giorno dello stesso mese. Mediobanca, dal canto suo, azionista di riferimento di Generali con in mano il 14,7%, riunirà il proprio comitato nomine entro il 30 marzo per prendere la decisione sul rinnovo del cda e, soprattutto, quella sul nome di colui che potrebbe andare a sostituire il presidente in carica Bernheim. A riguardo, restano in piedi diverse ipotesi, ma le più accreditate riguardano o larrivo di Cesare Geronzi o il rinnovo, per un altro anno, del mandato di Bernheim, con una possibile, ma improbabile discesa da due a uno del numero degli attuali ad, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot.
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