«Un voto storico». Barack Obama è raggiante mentre commenta il voto favorevole della Camera dei Rappresentanti americana alla riforma che gli è più cara, quella della sanità. Una vittoria cruciale per il presidente democratico degli Stati Uniti, ottenuta dopo dodici ore di serrato dibattito e con una maggioranza risicata: 220 voti a favore (uno dei quali proveniente dalle fila repubblicane) e 215 contro. È la prima tappa di un cammino ancora lungo e complesso, che nelle speranze di Obama e del suo partito dovrà passare ora dallapprovazione del Senato; successivamente le differenze tra i disegni di legge approvati dalle due Camere del Congresso dovranno essere ricomposte e il nuovo testo comune essere nuovamente votato da entrambe le Camere: solo allora potrà essere sottoposto alla firma del presidente. Obama sa che il passaggio dal Senato sarà particolarmente difficoltoso ma ha espresso ottimismo e ha detto di sperare di poter promulgare la legge entro la fine dellanno.
Cè ancora molta strada da percorrere, dunque, ma il presidente ha ragione di essere soddisfatto. La vasta riforma da lui sostenuta come una svolta storica per gli Stati Uniti durante la campagna elettorale delle presidenziali di un anno fa si è infatti avviata verso la trasformazione in legge e consentirà nellarco di dieci anni di estendere la copertura sanitaria a quasi tutti i cittadini americani (si stima un 96 per cento della popolazione complessiva), oltre a impedire pratiche assicurative assai controverse come il rifiuto di fornire copertura a persone già ammalate.
Per comprendere limportanza della svolta che si sta impostando basti considerare che sono circa 36 milioni gli americani meno abbienti che attualmente non godono di alcuna copertura sanitaria e che vi saranno ammessi attraverso un sistema di sgravi fiscali, e che nuove e migliori opportunità verranno offerte anche a coloro che già hanno unassicurazione: il tutto a un costo stimato di 1100-1200 miliardi di dollari.
Il progetto di Obama prevede tra laltro la partecipazione dello Stato (public option) a un sistema competitivo tra assicurazioni finora rimasto limitato a partecipanti privati. La scommessa del presidente democratico è che unassicurazione sanitaria pubblica, competendo sul mercato con quelle private entro il 2013, aiuti anche a raggiungere lobiettivo di far scendere le tariffe sanitarie e mediche, attualmente molto salate. Ma non è tutto: la futura legge obbligherà gran parte degli americani ad assicurarsi e le grandi aziende saranno tenute (sotto pena di multe per chi non adempirà) a coprire i propri dipendenti.
Idee queste che nelliperliberista America puzza lontano un miglio di «socialismo», e che hanno prevedibilmente da tempo scatenato le resistenze dellopposizione repubblicana. Il Grand Old Party ammonisce contro i rischi delleccessiva intromissione dello Stato, la minaccia dellinnalzamento delle tasse e della perdita di milioni di posti di lavoro. Ha anche molto alzato la voce su un aspetto particolarmente controverso della riforma, quello dellopportunità di finanziare con denaro pubblico gli interventi di interruzione di gravidanza.
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