da Milano
Nominato ufficialmente soltanto giovedì scorso alla presidenza dellAlitalia (più 0,49% in Borsa), Berardino Libonati è stato immediatamente raggiunto da una lettera della Consob con richieste di notizie e chiarimenti: su possibili svalutazioni, consistenza reale delle perdite, situazione complessiva della compagnia. Deve rispondere entro domani, a meno che non gli venga accordata una proroga. Ieri ha riunito i vertici della contabilità della finanza per affrontare i temi più urgenti. La riunione del consiglio di amministrazione che si occuperà dei conti si terrà il 24 marzo, ma Libonati - giurista catapultato alla guida di una compagnia aerea - vuol cominciare a capire. Un tema, tra quelli caldi, sembra essersi raffreddato: la possibilità di una svalutazione della flotta. Tale operazione contabile non può essere messa in atto perché la flotta di proprietà è sottoposta a ipoteca, a fronte di prestiti finanziari per circa 400 milioni (la «posta» con la quale fu estinto il prestito-ponte autorizzato dallUe); svalutare i beni oggetto di garanzia è una via sostanzialmente impraticabile.
Oggi si riunisce per la prima volta il consiglio appena nominato (se si esclude lincontro successivo allassemblea del 22 febbraio). Il tema più atteso è quello relativo alla guida tecnica della compagnia, visto che non sono state affidate deleghe né nominati comitati operativi. Ci si aspetta la nomina di un direttore generale, e su questa possibilità circolano nomi e ipotesi. Si tratterà, probabilmente, di un manager interno: si pronostica la promozione al nuovo ruolo di Giancarlo Schisano, oggi direttore delle operazioni di volo, o di Giancarlo Zeni, direttore del network. Schisano è sostenuto dai piloti dellAnpac ma meno gradito alle altre sigle sindacali. Un interno garantirebbe continuità e migliori informazioni ai potenziali acquirenti; ma è anche vero che un manager esterno di razza difficilmente accetterebbe un incarico «a termine», vista la procedura di cessione in corso. Se lo sguardo del consiglio dovesse rivolgersi allesterno, potrebbe tuttavia trovare la disponibilità di personaggi di alto livello ma attualmente liberi da incarichi, quali gli «ex» Domenico Cempella o Giovanni Sebastiani.
Restando ai piloti dellAnpac, la più importante delle associazioni professionali ieri ha chiesto di conoscere «quali siano i reali obiettivi industriali della compagnia Air One nellambito del trasporto aereo e quali gli strumenti che intende utilizzare per perseguirli».
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