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Quando dimagrire è una questione mentale

In molti casi l’insuccesso di una dieta dipende dalla nostra mente. Il metabolismo mentale ci dimostra come corpo e mente sono in continua connessione. Ecco come possiamo agire per accelerarlo

Quando dimagrire è una questione mentale

In questo periodo dell’anno si presta molta attenzione all’esteriorità; si cerca di ritornare in forma dopo un inverno letargico e sedentario. Il controllo del peso diventa una vera e propria ossessione. Si consultano diete e ci elaborano "programmi last minute" per poter ritornare in forma e affrontare dignitosamente la tanto odiata “prova costume”. Molta gente si impegna ma non riesce ad ottenere i risultati desiderati. Molte diete si rivelano fallimentari e alimentano la frustrazione che spesso sfociano in depressione e nevrosi. Dimagrire è una trasformazione che coinvolge interamente una persona perché ha a che fare sia col corpo che con la mente che sono in continua connessione.

Dimagrire non è solo una questione di quanti chili si perdono, quante calorie dobbiamo assumere giornalmente. Quando ci mettiamo a dieta non ci si può limitare solo all’approccio fisiologico, chimico e metabolico. La voglia di mangiare è strettamente legata alla nostra mente e alla nostra facoltà di pensare. L’appetito non è solo legato ai livelli di zucchero che sono presenti nel sangue. Quando si è soddisfatti il nostro organismo libera delle sostanze sorprendenti, le endorfine che ci fanno sentire miracolosamente di buonumore. Esse attivano la nostra voglia di fare, creare, sperimentare, fare il pieno di novità e positività. Quando al contrario la nostra vita psichica è improduttiva e ci si ritrova a rimuginare sul passato, a fissarci sulle situazioni negative, l’organismo sviluppa una chimica che invece di elaborare ciò che le forniamo attraverso il cibo, accumula e ci fa appesantire.

Chi non è felice tende a compensare il proprio vuoto esistenziale, la mancanza di emozioni, sensazioni vitali, gioia ed entusiasmo col cibo ipercalorico. Per sbloccare la voglia di mangiare cibi ipercalorici bisognerebbe agire sul metabolismo mentale sgombrando la mente dai pensieri negativi e lasciare spazio ai sogni, ai desideri, alla voglia di apprendere, appassionarci alla vita e alle attività che ci fanno stare bene. Il metabolismo mentale ci fa sentire stanchi, appesantiti, scarichi perché si ciba di pensieri inconsci rigidi, improduttivi, tossici. Non si possono togliere i chili di troppo se non agiamo prima a livello mentale.

Pensare troppo spesso fa male. Abitudini, monotonie, convinzioni, banalità non consentono di attingere alle soluzioni creative, non ci fanno bruciare. Per attivare il metabolismo mentale e rendere i suoi effetti positivi sul nostro corpo occorrerebbe:

- Fare spazio al relax: riposare, scaricare le tensioni attraverso tutte le attività che diffondono il benessere come la lettura, la musica e tutte le attività creative che liberano l’energia vitale;

- Eliminare le tossine sociali: riconoscere quelle persone negative che ci danneggiano e non ci permettono di evolverci perché ci succhiano energie vitali;

- Far tacere i pensieri: imparare ad essere meno rigidi e critici nei confronti di se stessi: vivere il "momento" senza rimuginare troppo sul passato e senza lasciarsi bloccare dalla paura nei confronti dell’ignoto.

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