Lippi si rivede in Allegri, promuove Prandelli e fa coraggio a Samp e a Buffon

Sembra quasi l'annuncio del suo ritorno all'attività: l'ex ct viareggino infatti aveva promesso che sarebbe tornato a parlare solo in coincidenza con un nuovo incarico. Quello di ct dell'Ucraina, per motivi politici, sembra però sfumato

Compleanno col botto. Marcello Lippi ha scelto una radio per tornare alla ribalta e parlare di calcio, che è poi il suo unico vero grande amore, dopo il mare e Viareggio. L'ex ct ha espresso giudizi che si possono condividere e che si riferiscono a sviluppi attuali. Cominciamo dal suo erede: ha scelto Massimiliano Allegri. «Mi ricorda molto il mio passaggio dal Napoli alla Juventus» ha detto Lippi. E in effetti in quella circostanza, il tecnico viareggino fece subito centro tra l'altro innovando lo schieramento bianconero e "creando" il famoso trio d'attacco con Baggio più Ravanelli e Vialli, arma segreta di quel successo. Anche Allegri, nel Milan di quest'anno, ha profondamente modificato l'assetto tattico e anche i ruoli di molti giocatori, passando dal famoso 4-2-fantasia di Leonardo al suo 4-3-1-2 che ricorda molto il primo Milan di Ancelotti con Kakà dietro Inzaghi e Shevchenko.
Complimenti anche all'Italia di Prandelli e al lavoro del suo successore, mai come in questa circostanza lodato. Non era successa la stessa cosa con Donadoni che venne anzi "pizzicato" più volte. «Nel suo gruppo mi sembra di rivedere il mio costruito pazientemente per Germania 2006» il suo accostamento. Anche allora infatti c'erano giocatori provenienti da club di provincia come Grosso, Toni, Barone, Oddo, Zaccardo, Barzaghi, Gilardino.

Infine l'incoraggiamento a Gigi Buffon, finito nella tempesta juventina, e alla Samp che sta attraversando un periodo critico. «La Juve ha bisogno dei fuoriclassde e Buffon lo è» la prima affermazione da sottoscrivere. «Voglio fare coraggio all'ambiente della Samp» la seconda che riscuoterà molte simpatie a Bogliasco.

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