da Milano
«Questa prima è una vittoria della Scala» ha detto soddisfatto il sovrintendente Stephane Lissner, brindando sul palco con gli orchestrali e le maestranze che hanno contribuito al successo della serata.
Attorniato da tutti i lavoratori che meno di un anno fa hanno sfiduciato praticamente all'unanimità Riccardo Muti, Lissner - alla sua prima volta nell'atmosfera particolare della serata di Sant'Ambrogio - ha attribuito a loro e alla ritrovata unione umana all'interno del teatro il merito della buona riuscita. «L'atmosfera qui dentro è calda, lo spettacolo è importante, ma c'è qualcosa di più importante, cioè - ha spiegato - la capacità di unire umanamente la gente che lo crea e questo - sottolinea - è il lavoro che ho fatto da quando sono arrivato».
«Era una sfida, era un momento difficile, ma ce l'abbiamo fatta, soprattutto - ribadisce - dentro il teatro». Come conseguenza di questa felice unità umana e artistica, Lissner cita l'applauso tributato dagli orchestrali scaligeri al giovane direttore Daniel Harding, «una cosa rara ed emozionante». Riguardo all'interpretazione dell'opera di Mozart, Lissner tiene a specificare che «orchestra, coro e cantanti non erano contro un certo modo di proporre Idomeneo, ma è stato scelto uno dei diversi modi possibili di farlo».
Il risultato? «Momenti di musica davvero stupenda, di livello eccezionale - ha detto - con cantanti giovani ma di livello internazionale». Per quanto riguarda la gioventù del cast, tutti trentenni, dal direttore ai cantanti, il sovrintendente ha specificato che «le opere sono diverse una dall'altra, per questo andava bene così, ma per cantare Verdi non ci possono essere solo giovani».
Lui ha dovuto riparare in pochi mesi una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa e ora parla «non di rottura ma di felice continuità» mettendo l'accento proprio su quella felicità che, al termine della prima, sembra aver coinvolto l'intero corpo del teatro. «Perché il vero successo - ha concluso soddisfatto il sovrintendente scaligero - sta proprio nell'omogeneità tra spettacolo, musica e atmosfera del teatro».
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