Livingston: Daniele Discepolo nominato commissario

I 498 dipendenti posti in cassa integrazione. Obiettivo: riportare in volo la compagnia aerea, che oggi è rimasta però senza aerei. Tre cordate interessate. Mancuso e Molinari vorrebbero prenderla in affitto

Il commissario straordinario incaricato di gestire la crisi della compagnia aerea Livingston è l'avvocato minalese Daniele Discepolo, 63 anni, membro di molti consigli d'amministrazione (Piaggio, Zucchi, Investimenti e Sviluppo, già commissario giudiziale di Olcese e di Arquati) che si è già messo in contatto con l'(ex) amministratore delegato Pellegrino D'Aquino (rimasto in carica da agosto a ottobre), e che da lunedì prenderà in mano le sorti della compagnia. I 498 dipendenti, da tre mesi sono senza stipendio, sono già stati ammessi alla cassa integrazione, due anni più due all'80% dello stuipendio medio dell'ultimo anno. Il compito principale del commissario sarà quello di cercare di riportare in attività quel che resta della compagnia, che ormai presenta come asset solo il personale e alcuni diritti di linea (Cuba e Messico in particolare); il personale, in particolare, ha un costo superiore del 20-25% a quello di altre compagnie italiane paragonabili. Aerei, niente: dei sei Airbus - tre di lungo, tre di medio raggio - non è rimasto nulla, tutti restituiti alle case di leasing, che li hanno reclamati perchè non venivano più pagati i canoni. Sospese anche le autorizzazioni a volare.
Sotto il profilo economico, non è ben chiaro quale sia la dimensione del debito che ha schiacciato il bilancio: in tutto, l'ammontare dovrebbe essere di un'ottantina di milioni, di cui 40 verso i fornitori, 20 verso le banche - Unicredit in particolare - un'altra ventina venso erario, Inps, personale. Sull'altra colonna, quella dei crediti, poche cifre trascurabili dovute da tour operator, mentre è sempre stato un mistero quanto esattamente dovesse il gruppo Viaggi del Ventaglio: si è parlato di 15, 20 milioni ma le informazioni non sono mai state ufficiali. Il Ventaglio, come si ricorderà, era il precedente propriatario di Livingston, ceduta poi alla FG holding di Massimo Ferrero, produttore cinematografico romano. Il tour operator della famiglia Colombo, ormai dichiarato fallito, si era impegnato a versare 80 milioni in tre anni per acquisto di servizi di trasporto. Ma quanto ciò fosse verosimile e quanto illusorio; quanto cioè abbia alimentato degli alibi all'acquisto e nel successivo periodo di crisi, non è possibile dire. É certo comunque che la nuova proprietà ha annunciato più volte radicali azioni di ricapitalizzazione e di riassetto che, nella realtà, non sono state realizzate. E infatti l'ombra del commissario aleggiava già da vari mesi.
Livingston insiste sul bacino di Malpensa (la sede è a Gallarate), terra dove la Lega detta legge. Ed è proprio la Lega a voler risolvere il problema (spinoso soprattutto per il convolgimento di 500 famiglie, più quelle dell'indotto) in tempi molto rapidi. Discepolo avrà il compito di valutare eventuali offerte. Indiscrezioni non controllabili parlano di tre manifestazioni d'interesse, anche di marca estera.

Quella più ricorrente, mirata all'affitto dell'azienda, farebbe capo al fondo Equinox di Salvatore Mancuso, socio anche di Cai-Alitalia, insieme a un personaggio storico del trasporto aereo charter in Italia: quell'Andrea Molinari che lanciò LaudaAir in Italia e che poi la trasformò in Livingston quando nel capitale entrò il Ventaglio. Per lui si tratterebbe quindi di un ritorno in una società e in un business che conosce molto bene.

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