«La Lotta», l’arte è già nel futuro

Scontro artistico in un’arena sotterranea ricoperta di sabbia e petali di rosa

Alessandra Miccinesi

Uno scontro di opposti. Ribelli contro dittatori, conformisti contro innovatori, figli contro padri. È «La lotta», dualistica, poetica, e rigorosamente altera, estrinsecata nella performance live ideata da Raffaele Curi che la Galleria della Fondazione Alda Fendi ospiterà al Foro Traiano dal 30 marzo al 4 aprile per festeggiare l’apertura del secondo anno di mecenatismo con Esperimenti.
A vivificare lo scontro artistico in un’arena sotterranea ricoperta di sabbia e petali di rosa, stratificando le emozioni dal piano materiale a quello ideale, saranno il cantante sedicenne Mirwais Najrabi - enfant prodige della canzone afghana, debuttante assoluto in occidente -, alcuni lottatori himalayani che tra i resti marmorei della Basilica Ulpia, trasformati in un profumato angolo di deserto sahariano, animeranno l’arcaica lotta del Bharatiya Kushti e l’étoile del balletto Roberto Bolle che danzerà nella Curia dei Fori Imperiali - su musiche di Joachim Raff, Marilyn Manson, e Maurice Ravel - i travagli di un sempre più spinoso rapporto padre-figlio col giovane danzatore dell’Accademia Teatro alla Scala Lorenzo Bernardi. Simbolo eletto a rappresentare questo mitico scontro tra forze opposte, ma complementari, è un piccolo gioiello pittorico, «Ercole e Anteo», preziosa tavoletta di Antonio del Pollaiolo che la Galleria degli Uffizi ha eccezionalmente concesso.
Il dipinto, custodito in una teca di sicurezza donata dalla Fondazione Alda Fendi, sarà restituita al museo fiorentino impreziosito da un’elegante cornice permanente. I romani potranno ammirare gratuitamente l’opera, accordata sul reading del Quaresimale Fiorentino di Giordano da Pisa detto dall’attore Claudio Bigagli, prenotando la visita telefonicamente (dal 5 al 27 aprile, ore 18.30-22.30).
Bellezza, armonia, libertà, conoscenza. Un unicum di spinte tese alla riscoperta di concetti antichi, di fronte ai quali l’uomo moderno continua a interrogarsi. «La Lotta» però è soprattutto una sfida tra passato e futuro. Una dicotomia esaltata dalla bellezza del sito archeologico in cui ha sede la galleria. La performance si sviluppa su due piani: quello superiore, il sito contemporaneo, dalle pareti bianche e nude illuminato da minuscole luci soffuse, e prosegue nell’antiquarium, dedalo sotterraneo immerso in una marmorea bolla che cattura la storia. Perno della manifestazione è la lotta mitologica tra Ercole e Anteo, un semidio contro un gigante, riletta attraverso le pennellate rinascimentali del Pollaiolo. «Le mie sollecitazioni nascono dalle letture, dal racconto degli amici, e soprattutto dall’infanzia.

Non dai viaggi, perché ho paura di volare - spiega l’idea maker Raffaele Curi, motivando l’esigenza di inserire nello spettacolo anche spezzoni di film di Fellini Roma e di Mendes Jarhead -. Io ho iniziato facendo cinema con De Sica, ma ho smesso subito perché non amo ubbidire. Voglio comandare». Necessaria la prenotazione (info 06/6792597; 6793139).

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