Lucarelli si ferma a un rigore dalla Scarpa d’oro

Segnando al Messina avrebbe superato Forlan ed Henry. E respinge l’assalto dello Spartak Mosca: «Tenetevi i soldi, da Livorno non mi muovo»

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Alessandro Santarelli

da Livorno

Non finisce mai di stupire Cristiano Lucarelli, il nuovo capocannoniere della serie A con i suoi 24 gol. Una storia partita da lontano, da quel famoso miliardo stracciato per poter indossare la maglia della squadra della sua città, il Livorno. Lui, il nuovo re dei bomber, arrivato ad un soffio, anzi ad un rigore, dalla scarpa d'oro, sfuggita per appena due punti, 48 contro i 50 dell'accoppiata francouruguaiana Henry-Forlan, lo aveva sempre detto che con la casacca amaranto cucita addosso sarebbe riuscito a fare miracoli. E infatti così è stato, 29 reti il primo anno, capitale fondamentale per la promozione in serie A, 24 quello successivo, con la vittoria nella classifica cannonieri: «Ancora non ci credo - ha raccontato Lucarelli - mi sembra di aver fatto qualcosa di più grande di me. Ma soprattutto sono felice perché ho vinto la mia scommessa. Quando scelsi Livorno mi arrivarono addosso tante critiche, mi dicevano che ero un viziato, che sarei andato a svernare. E invece in questi due anni ci siamo tolti grandissime soddisfazioni, ho vissuto momenti di felicità ineguagliabili. L'unica cosa che mi dà tristezza, è pensare che il prossimo anno non ci sarà più Igor Protti».
Un'ombra importante ma che dura un attimo, giusto il tempo di riprendere fiato e di dedicare alla città la vittoria tra i cannonieri e l'imminente convocazione per la nazionale, che dovrebbe arrivare per la tournée che gli uomini di Marcello Lippi disputeranno ad inizio giugno negli Stati Uniti: «Sono tutte gioie - spiega - che devono dare lustro a Livorno e ai tifosi amaranto. È con loro che voglio dividere quanto di bello mi sta accadendo». Lucarelli non ha mai nascosto il legame che ha con la tifoseria amaranto, e in particolare con la curva. Un legame indissolubile, come il suo rapporto con la maglia amaranto: «Io da qui non mi muovo. Anzi, è il caso di smetterla con la storia delle richieste. Rimarrò sempre a Livorno».
Una porta sbattuta in faccia a chi, e sono davvero in molti, in questo periodo ha sondato il terreno per capire le eventuali possibilità di accaparrarsi le prestazioni del capocannoniere della serie A italiana. Per ultimi si sono fatti avanti i russi dello Spartak Mosca, pronti a mettere sul piatto 2,5 milioni di euro a stagione per 5 anni.

Per tutta risposta il procuratore di Lucarelli, Carlo Pallavicino, deve aver inviato ai dirigenti moscoviti una copia dell'autobiografia dell'attaccante, che guarda caso si intitola «Tenetevi il miliardo». Più chiaro di così...

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