Luigi Variara

Nacque nel 1875 a Viarigi, dalle parti di Asti. Era uno dei ragazzini dell’oratorio di don Bosco e, rimasto colpito dalla figura del santo (fu come se don Bosco, con uno sguardo, lo avesse «chiamato»), decise di entrare nei salesiani. Fece il noviziato a Foglizzo, in quel di Torino, e prese l’abito religioso nel 1892. Stava studiando filosofia a Valsalice quando il salesiano Michele Unia venne a parlare agli studenti della sua esperienza missionaria in Colombia, dove si occupava in particolare dei lebbrosi. Il giovane Variara partì con lui. In Sudamerica per alleviare la condizione dei malati di lebbra creò una scuola di musica e un teatro. Intanto continuava a studiare per prepararsi al sacerdozio. Nel 1898 venne ordinato dal vescovo di Bogotá. La sua zona di apostolato era Agua de Diós e, quando il neosacerdote vi tornò, il suo maestro padre Michele Unia era morto. Il Variara fondò un asilo intitolato al defunto e lo affidò, insieme alle altre sue opere, a una congregazione di suore create appositamente, le Figlie dei SS. Cuori. La novità consisteva nel fatto che questa nuova famiglia religiosa accoglieva anche suore lebbrose. Ma il fondatore dovette affrontare notevoli incomprensioni da parte dei suoi superiori. Questi, infatti, non ritenevano opportuno che un sacerdote dipendente da una congregazione fosse a sua volta fondatore di un’altra.

Così, lo mandarono a fare il maestro nei novizi a Mosquera, poi a dirigere l'oratorio di Bogotá. Ciò complicava la sua vita (e quella delle sue suore) in modo veramente esasperante. Di fatto non ne venne mai a capo. Morì nel 1923.

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