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Macellazione rituale: dopo lo stop le polemiche

Macellazione rituale: dopo lo stop le polemiche

Benessere degli animali o discriminazione religiosa? La polemica non accenna a placarsi da quando il 1 gennaio 2019 è entrata in vigore nelle Fiandre la legge che vieta la macellazione rituale di bovini e ovini. Richiesta dai precetti delle religioni ebraica e musulmana, prevede che l'animale, prima di essere macellato, sia cosciente e quindi non possa essere stordito, come avviene solitamente nei macelli e come previsto da una legge europea. La quale però consente una deroga per motivi religiosi.

Frutto di una alleanza inedita, quella tra il partito nazionalista di destra Alleanza NeoFiamminga (N-VA) che l'ha proposta e gli attivisti dei diritti degli animali, il divieto era stato approvato nel 2017 dal parlamento. Da settembre sarà esteso alla Vallonia francofona, mentre la regione di Bruxelles non si è ancora espressa. E potrebbe dilagare in tutta Europa secondo il rabbino capo francese Bruno Fiszon intervistato da Actualité Juive: «Di recente abbiamo evitato a stento un voto simile nei Paesi Bassi e la fine della macellazione rituale potrebbe essere un tema unificante dei partiti populisti in vista delle elezioni europee».

Molte comunità musulmane ed ebree belghe hanno già fatto ricorso presso la Corte costituzionale sperando nell'annullamento della legge. Nelle Fiandre si potrà comunque continuare ad acquistare carne kasher e halal (cioè permessa) importandola da altri Paesi europei, tra cui l'Italia dove è praticata secondo la LAV in 200 macelli autorizzati, ma anche spesso a livello «famigliare» e quindi illegalmente.

Ma gli animali macellati secondo i metodi rituali, che prevedono la recisione di trachea ed esofago, soffrono di più? Nel 2009 una ricerca della Massey University di Palmerston North, Nuova Zelanda, evidenziava nei vitelli macellati secondo le pratiche rituali segnali cerebrali corrispondenti al dolore che scomparivano quando l'animale veniva stordito.

Una soluzione, futuribile ma neppure così tanto che potrebbe mettere d'accordo animalisti e religiosi - viene dalla scienza: la carne cresciuta in laboratorio a partire da cellule staminali è sicura, non contaminata, non inquinante ed elimina le sofferenze animali. E dopo anni di sperimentazioni starebbe per essere messa in vendita. Ci stanno lavorando aziende americane, olandesi e, non a caso, israeliane. Tanto che un rabbino avrebbe già dato parere positivo sul suo utilizzo.

AMu

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