Madrid: per la strage in Libano forti sospetti su al Qaeda

Dietro l'attentato di ieri potrebbe esserci Fatah al Islam, gruppo legato ad al Qaeda. E' stata un’autobomba a far saltare in aria il veicolo su cui si trovavano i militari spagnolo. L'Ue: "Misure urgenti per identificare i responsabili e salvare gli sforzi per la pace". Illesi i soldati italiani

Madrid: per la strage in Libano  
forti sospetti su al Qaeda
Madrid - Fatah al Islam, gruppo legato ad al Qaeda che aveva già minacciato le forze dell’Onu, potrebbe aver ucciso ieri i sei militari dell’Unifil. Lo hanno affermato fonti del ministero spagnolo della Difesa, riferendosi all’attentato di ieri nel Sud del Libano. Le stesse fonti confermano anche che è stata un’autobomba, un Renault Rapid bianco con targhe false, a far saltare in aria il veicolo su cui si trovavano i militari. Il ministro della difesa Josè Antonio Alonso è arrivato a Beirut.

La condanna dell'Ue "La Commissione Ue condanna fortemente l’atroce attacco perpetrato contro le truppe di pace spagnole in Libano": lo afferma il commissario alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, che esprime cordoglio alle famiglie dei militari uccisi e al popolo spagnolo, auspicando che i responsabile dell’attentato siano al più presto consegnati all giustizia. "La Commissione europea richiama tutte le forze politiche del Libano all’unità - afferma ferrero-Waldner - per fronteggiare i seri problemi di sicurezza che il Paese sta vivendo e per prendere misure urgenti per identificare tutti coloro che vogliono minare gli sforzi per attuare la risoluzione Onu 1701. Solo così - conclude il Commissario - si può sperare di portare stabilità e sicurezza alla popolazione del Libano che soffre ormai da troppo tempo".

Il primo attentato contro l'Unifil Quello di ieri è il primo attentato contro l’Unifil, la forza Onu schierata nel sud del Libano. Sei "caschi blu" del contingente spagnolo sono rimasti uccisi in un’esplosione provocata da un ordigno telecomandato oppure - secondo una fonte della polizia - da un’autobomba guidata da un kamikaze. Cinque militari sono morti all’istante e un sesto è deceduto successivamente. Sul luogo dell’esplosione è stata trovata un’auto distrutta con all’interno dei resti umani. L’agguato ha avuto per teatro la zona delle sorgenti di Dardara, nella vallata tra le cittadine di Qlayat e Khyam, al passaggio di un mezzo blindato modello "Fap".

Le conseguenze dell’esplosione sono state drammatiche per i soldati spagnoli a bordo del veicolo, i corpi di due dei quali sono stati orribilmente smembrati e scagliati a decine di metri dal blindato, l’effetto dell’esplosione è stato poi moltiplicato per la presenza all’interno del "Fap" di una cassa con materiale esplosivo, che è detonata a sua volta.

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