MAFIA E POLITICA

VeronaCi voleva il sindaco leghista per eccellenza, per ricordare uno statista di classe della vecchia Democrazia cristiana. «Con orgoglio e soddisfazione intitoliamo un ponte a Mariano Rumor, illustre figura veneta e italiana, ancor oggi esempio di come si possa far politica in modo onesto con impegno e dedizione a servizio della gente». Con queste parole il primo cittadino di Verona, Flavio Tosi, ha aperto la cerimonia inaugurale della nuova costruzione sull’Adige a Porto San Pancrazio, nell’anniversario della morte del politico vicentino che fu segretario della Democrazia cristiana e cinque volte presidente del Consiglio.
Insieme a Tosi erano presenti alla manifestazione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, il presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, Giuseppe Brienza, il consigliere della stessa autorità, Alfredo Meocci, l’assessore veronese alle relazioni con i cittadini, Daniele Polato, e il presidente del Consiglio provinciale scaligero Antonio Pastorello.
Morto all’età di 75 anni ad Asiago, il 22 gennaio 1990, Mariano Rumor rimane figura di rilievo nella storia della Dc, il partito che cominciò a servire pubblicamente nel 1946, all’età di 31 anni, entrando nelle file dell’Assemblea costituente e dando inizio ad una carriera in costante ascesa, che lo porterà nel 1963 a diventare ministro degli Interni. Nel 1968 viene chiamato alla guida dell’esecutivo e presiede tre successivi governi fino al 1970. Un ulteriore ritorno avviene nel 1973, come ministro degli Interni nei primi due governi guidati da Giulio Andreotti, e a Palazzo Chigi dove resta fino al 1974. Quindi verrà nominato deputato anche al Parlamento europeo.
Nonostante il forte impegno romano, Rumor non dimenticherà mai la sua terra d’origine, il Veneto, ma soprattutto la sua Vicenza che sapeva descrivere con toni letterari e fogazzariani.

«Studioso, riservato, gentile» come ha sottolineato Alfredo Meocci, che ha portato il saluto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, Rumor è rimasto nel cuore della gente per la sua eleganza e le sue capacità di mediazione, tanto che il Veneto non lo scorda e ancora oggi sa tributargli il dovuto riconoscimento. Nel tracciare il suo ritratto il sindaco Flavio Tosi ha saputo vedere la continuità politica tra la vecchia terra «bianca» e l’attuale terra «verde».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica