Era nell'aria e nel primo pomeriggio di ieri è giunta la sentenza: su proposta del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, è stato deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Ventimiglia, dove sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Un terremoto iniziato per la città di confine il 24 giugno scorso quando il sindaco Gaetano Scullino (Pdl) diede le dimissioni che poi ritirò esattamente due settimane dopo per concludere l'azione amministrativa e per dare una sensazione di trasparenza della macchina comunale. Quattro consiglieri di maggioranza, invece, si dimisero, dando così segni di cedimento nella compagine consiliare del centrodestra ventimigliese. Appena giunto il verdetto, uno dei dimissionari, l'ex capogruppo Ventrella, ha paragonato Scullino a Schettino che ha portato Ventimiglia al naufragio.
Continuando la cronistoria, il 27 luglio scorso, dopo l'allarme lanciato dai carabinieri del nucleo operativo di Imperia grazie ad una clamorosa e dettagliata relazione dell'Arma, arrivò in municipio la commissione prefettizia che per quattro mesi spulciò tutti i documenti dell'amministrazione Scullino. L'attenzione degli ispettori del ministero si concentrò nell'analizzare meticolosamente appalti sospetti, pratiche edilizie, concorsi truccati e tanto altro ancora. Una relazione assai più corposa rispetto a quella che portò allo scioglimento, neanche un anno fa, di un altro comune imperiese, ovvero Bordighera. Scullino non ha rilasciato dichiarazioni in merito, così come il capogruppo del Pdl Gianni Ascheri. Note di colore: in serata alcuni dipendenti del comune di Ventimiglia si sono riuniti davanti il teatro comunale, per «festeggiare» la caduta di Scullino.
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