Magnini cerca l’oro nella piscina dei record

nostro inviato a Pechino

Cento metri per scoprire il più veloce del reame. Appuntamento a questa notte (italiana). Per fortuna non c’è Phelps, ed allora liberi tutti: di vincere. Ad ognuno il suo: Filippo Magnini aspetta l’ora per aggiungere corona alle corone di campione del mondo. In batteria non ha mostrato la faccia migliore (nella notte le semifinali). Eamon Sullivan l’australiano tutta birra, dall’alto del suo record del mondo, ha preso le misure nelle batterie. Alain Bernard, l’incarnazione francese di Ben Johnson, vuole dimostrare di non avere muscoli finti. Peter Van Hoogenband si è presentato correndo sotto i 48 secondi. Cento metri che promettono di esser veloci, se non da record: nelle batterie ben cinque uomini sotto i 48”. Fino ad un anno fa era impensabile. Ma la piscina del Cubo sta facendo miracoli anche per gli italiani. Ieri la staffetta 4x200 ha battuto il record europeo (Cassio, Belotti, Brembilla, Rosolino: 7’07”84).

Secondo tempo in batteria dietro gli Stati Uniti. Paolo Bossini ha battuto, di quasi due secondi, il record italiano dei 200 rana (2’08”98) che apparteneva a Fioravanti da Sydney 2000. Ma questa edizione dei giochi rischia di battere il record di record.

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