"Mai ad Arcore", quanti vip citati a vanvera

Ruby disse ai pm di aver visto a cena Clooney, la Canalis e la Rodriguez. Tutti negano e minacciano querele

"Mai ad Arcore", quanti vip citati a vanvera

Milano - «La terza volta che andai ad Arcore fu per una cena, una cosa molto ma molto più tranquilla. Quando arrivai Silvio mi disse che mi avrebbe presentata come la nipote di Mubarak. A tavola c’erano Daniela Santanché, George Clooney, Elisabetta Canalis». Dal verbale secondo Ruby, tre birilli in un colpo solo. Santanchè-Clooney-Canalis, seduti allo stesso tavolo. Quando uscì la notizia, ormai diverse settimane fa, lo show-biz (e la politica) ebbero un sussulto. Nel giro di poche ore, però, fioccarono le smentite. A partire dal divo di Hollywood.

No party, per dirla con Clooney. E in effetti, l’attore nega di essere mai stato a villa San Martino. Con un breve comunicato. «Sembra bizzarro - si legge - dal momento che ho incontrato Berlusconi soltanto una volta, nel tentativo di raccogliere fondi per il Darfur». Rincara la dose la fidanzata Canalis, che passa alla controffensiva. «È una notizia diffamatoria», e lo sarà ogni notizia «idonea a mettere in relazione la stessa con gli incontri avvenuti presso la Villa di Arcore, oggetto di procedimenti penali e/o processi attualmente pendenti». In altre parole, Ruby racconta balle. Sulla stessa linea, la replica della Santanchè. «Sono sorpresa, è una vicenda che trovo allucinante. George Clooney non ho mai avuto il piacere di conoscerlo, né in Italia né nel resto del mondo». Detto in modo ancora più diretto, secondo lo stile del sottosegretario: «È tutta una bufala». E il sesso ad Arcore? «Siamo seri - spiegò poi a Radio 24 - è tutta la vita politica che faccio battaglie in favore delle donne. Questo non mi riguarda». Del resto, la deputata del Pdl era stata anche sentita dai legali del premier, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, nel corso delle indagini difensive. Era il 26 ottobre scorso, e il faccia a faccia si era tenuto proprio ad Arcore. Venti minuti per spiegare di aver «partecipato a pranzi di lavoro, per quanto riguarda le cene tre volte». Sì, avevano domandato gli avvocati, ma «ha partecipato a riunioni conviviali ad Arcore con la presenza di persone di sesso femminile?». Risposta, «mai, assolutamente». E infine, «lei conosce una donna di nome Ruby?». «No - taglia corto la Santanchè - io non la conosco».

Ma a finire nel tritacarne del Rubygate ci sono anche Belen Rodriguez e Barbara D’Urso. La bella sudamericana - il cui nome compare nelle intercettazioni ed è stata chiamata a testimoniare dagli avvocati del Cavaliere - ha una teoria. «Da qualche giorno Ruby non fa altro che passeggiare sotto l’ufficio di Fabrizio Corona, nella speranza che un incontro fugace con lui sia fotografato dal paparazzo di turno». Ma Berlusconi e le feste ad Arcore? «Il premier lo conosco dai tempi in cui ero la compagna di Marco Borriello (l’ex calciatore del Milan, ndr), e mi sta simpatico». A ogni modo, «io non sono mai stata ad Arcore». Stesse parole usate anche dalla D’Urso. La presentatrice di Mediaset veniva citata nei verbali della giovane marocchina, prima di vedersi spiattellata sulle pagine dei giornali.

«Forse per una svista o un lapsus, il mio nome è stato inserito in una lista di persone presenti a feste svolte ad Arcore - era la spiegazione della D’Urso - si tratta di un grave errore, non sono mia stata a feste ad Arcore in vita mia».

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