Malagrotta, auto-ostruzionismo a sinistra

Michela Giachetta

La discarica di Malagrotta divide il centrosinistra. E il centinaio di cittadini di quella zona, presenti in Aula Giulio Cesare per protestare contro la costruzione del gassificatore, gridano “vergogna” a parte della maggioranza che sceglie di rinviare a lunedì la discussione, prevista ieri nell’ordine dei lavori, della mozione presentata da Adriana Spera (Prc), Nando Bonessio (Verdi) e Fabio Nobile (Pdci).
Con quel documento si auspica che il sindaco si impegni a richiedere alla Regione la sospensione dei lavori per la realizzazione di un gassificatore a Valle Galeria e a promuovere un tavolo di confronto per la discussione di soluzioni alternative. Vista la presenza in aula dei cittadini, l’opposizione chiede di invertire l’ordine dei lavori, iniziando subito a discutere quel documento. Ma Ds e Dl fanno muro: «Prima le delibere in scadenza», spiega ai consiglieri Pino Battaglia, capogruppo dell'Ulivo. E non serve una nuova riunione dei capigruppo (che dura 15 minuti) e le voci sempre più alte dei residenti di Malagrotta, per evitare il rinvio della discussione della mozione. E trovare un accordo, almeno all’interno del centrosinistra. L’Ulivo dice no, quel documento oggi (ieri, ndr) non si vota, nonostante il parere contrario di opposizione, Prc, Verdi e Pdci: 26 i voti a favore del rinvio e 23 i contrari. Ai cittadini non rimane che occupare l’aula, gridando “vergogna” e “buffoni”. E il presidente del consiglio comunale, Mirko Coratti è costretto a sospendere la seduta.
Se Forza Italia, attraverso la voce del capogruppo, Michele Baldi, sottolinea che «ancora una volta la maggioranza di sinistra strumentalmente rinvia la mozione sulla vicenda di Malagrotta», Marco Marsilio di An punta il dito sul fatto che «avevamo presentato a fine luglio un documento identico a quello di Verdi, Prc e Pdci, ma è stato bocciato. Ora ribadiamo quanto detto allora: siamo dalla parte dei cittadini».
È per ribadire questo concetto che alcuni esponenti di An e Forza Italia si siedono per terra, accanto ai residenti, in segno di protesta per quanto si sta verificando in Aula. Alcuni cittadini provano anche a esporre uno striscione, ma intervengono i vigili a bloccarli. E qualcuno della maggioranza mormora che «si è deciso di bloccare la discussione, perché il sindaco è all’estero». E senza di lui, anche il consiglio, “organo autonomo e sovrano” come lo definisce Bonessio, si blocca.
La Spera, mentre guarda attonita la scena, prova a spiegare quanto accaduto: «Sono mesi che cerchiamo un testo che accordi tutta la maggioranza, ma fino ad ora i nostri sforzi sono stati vani. E questo è il risultato». Battaglia parla d’altro. E dichiara che «i cittadini presenti sono organizzati da alcune forze politiche, alcune delle quali di maggioranza». Si riferisce, ovviamente, ai promotori della mozione.

Ma un residente di Malagrotta tira fuori la sua tessera politica: «Ho votato Ds alle ultime elezioni, non so se lo farò ancora». Un altro, al suo fianco, con la stessa tessera in tasca, è più deciso: «Io no, non li voto più». Intanto, Coratti conferma: «La discussione su Malagrotta è rinviata a lunedì».

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