Parte la proposta delladozione sociale. Un modello giuridico presentato dallIstituto di antropologia per la cultura della persona e della famiglia e sostenuto da università Cattolica, Confederazione dei consultori familiari di ispirazione cristiana, Regione Lombardia, Policlinico e Federavo (associazione dei fondatori per una nuova cultura del volontariato). Il progetto di riforma prevede la possibilità di destinare una piccola parte del proprio reddito alla comunità dei malati sotto forma di prestazioni gratuite.
Concretamente si potranno donare - traendone i conseguenti benefici fiscali - servizi medici, assistenziali e di accompagnamento. E ancora servizi educativi, psicologici, giuridici, scolastici, culturali. Ma sono anche previste donazioni di tempo e di relazioni.
«Si tratta di unidea che parte dal basso - ha commentato il presidente dellIstituto di antropologia per la cultura della famiglia e della persona, lavvocato Goffredo Grassani - perchè da un lato non è destinata a gravare sui bilanci delle Asl già ridotti allosso, dallaltra punta a valorizzare lesistente, recuperando quei centri di accoglienza e quelle comunità terapeutiche che oggi girano a mezzo servizio per le tutte le ormai note carenze della legge 180».
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