da Milano
Chi ha ottenuto ieri un risultato concreto sulla vicenda Malpensa è Letizia Moratti, che nella sua qualità di azionista di maggioranza della Sea (aeroporti di Milano), dopo aver incontrato il presidente di Alitalia Maurizio Prato, ha annunciato lavvio, oggi stesso, di un tavolo tecnico tra Sea e Alitalia per esplorare eventuali revisioni del piano industriale nella parte relativa a Malpensa. «Due le strade: la prima - ha spiegato il sindaco di Milano - si basa sulla disponibilità manifestata da Prato a una revisione del piano per quanto riguarda Malpensa a fronte della nostra disponibilità a razionalizzare il network su Linate. Sullaltro fronte, qualora Alitalia confermi labbandono di Malpensa, abbiamo chiesto di avere da subito il piano operativo sul network perché Sea deve essere pronta a rivedere il suo piano sugli slot in funzione delle decisioni della compagnia». Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato Prato e ha poi riferito i contenuti del colloquio: entro fine settembre Prato riferirà a Formigoni sul piano per gli slot, che - ha sottolineato Formigoni - lAlitalia è «pronta a consegnare» «ad altre compagnie che ne facciano richiesta»; in altre parole «non farà ostruzionismo». Tuttavia, i tempi del rilascio per inattività o esercizio inferiore al 70%, secondo le norme, impegnano due stagioni Iata, e cioè un anno.
Sul futuro di Alitalia, in serata le agenzie hanno battuto una significativa presa di posizione del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che aderendo alla posizione espressa mercoledì dal vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli, ha detto: «Sosterrò convintamente lidea di una cordata italiana che si raccolga intorno a Air One». Il presidente-proprietario di questultima, Carlo Toto, ha incontrato pure lui Formigoni, rassicurandolo sul ruolo che manterrebbe Malpensa nel caso in cui Alitalia entrasse nella sua orbita. Toto in questi giorni appare molto attivo sul fronte politico, e le dichiarazioni di Rutelli e di Bianchi sono i primi esiti del suo lavorìo; tuttora gli resiste - secondo buone indiscrezioni - il Tesoro, azionista di maggioranza di Alitalia (più 1,61% in Borsa).
I contrasti su Alitalia e sul ruolo di Malpensa ieri sono approdati ieri mattina in Parlamento, e su questo tema la Camera ha confermato profonde divisioni. I deputati hanno bocciato quel punto della mozione che intendeva far ribadire al governo «lesistenza di un interesse del Paese a preservare le caratteristiche e la vocazione dellaeroporto di Malpensa» e limpegno per «lo sviluppo del sistema infrastrutturale, per il completamento dello scalo e della sua accessibilità». Alla maggioranza di sinistra non è piaciuto che tale posizione «difensiva» fosse stata proposto da Lega, An e Forza Italia.
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