Sandro Benedetti
da Verona
Vince il Chievo. Che convince. Perde il Parma. Che delude. Banale? Forse. Da una parte una squadra che assomiglia terribilmente a quella della scorsa stagione. Gioca bene, crea occasioni, ma palesa lacune in fase offensiva sin troppo evidenti, mascherate da un'incornata vincente di un difensore, Mandelli. Dall'altra c'è una squadra che anch'essa non si discosta da quella dell'ultimo campionato. Difesa incerta sulle palle inattive, il gol del Chievo arriva da un calcio d'angolo, poco produttiva a centrocampo. Cambia radicalmente il centrocampo. Non c'è più Gilardino che tramutava tutto in gol, ma un Corradi che abbisogna di una spalla al più presto. Camuffare Morfeo come seconda punta è un errore imperdonabile. Il Chievo di Pillon non è quello di Beretta, guarda caso ex dal dente avvelenato. Ossia ha il pregio di rimanere sempre concentrato, attento.
Mandelli lancia il Chievo Il Parma è già in crisi
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