Prima i numeri: lIdroscalo ha un costo di 4/5 milioni allanno. Settecentomila euro sono gli introiti che arrivano da privati, noleggi, affitti. Poi ci sono un milione e 600mila metri quadrati di superficie verde da curare, pulire con tutti gli interventi di manutenzione necessari. Per un totale di 14mila euro. Al giorno. Soldi pubblici che la Provincia spende per mantenere il «mare di Milano». Ma spiegano da Palazzo Isimbardi, si tratta di costi fissi che difficilmente posso essere tagliati. La vera notizia - spiegano dalla Provincia - semmai è che lIdroscalo sta andando verso lExpo 2015, che sono già pronti i soldi per gli interventi di riqualificazione (oltre 6 milioni di euro) e che questestate lacqua del bacino artificiale tornerà balneabile. Non solo, stanno valutando nuove forme di gestione che apriranno ai privati con lidea di un fondo per garantire unorganizzazione più moderna anche sul fronte dei costi. Lipotesi è quella di una società mista in cui la Provincia e gli altri enti locali coinvolti nel progetto mantengano una quota di partecipazione, mentre il governo delle singole aree o attività sarà legata a privati. Il ragionamento è semplice: se salgono gli introiti, scendono le spese e una gestione manageriale riuscirebbe a riportare ad alti livelli il mare dei milanesi. Ecco come potrebbe cambiare il bacino artificiale. Nella zona Est le strutture destinate allaccoglienza e al divertimento saranno rimodernate. Nellex arena concerti, nascerà unarea gioco per bambini che potrà essere utilizzata anche dinverno con una creazione di una pista per il ghiaccio. Definito il progetto preliminare, i lavori dovrebbero partire il mese di novembre.
Nella zona sud del Parco invece ci sarà la «Casa dello Sport» ristrutturando un edificio già esistente nella zona.
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