Margherite-Rose de Gordon

È una delle cosiddette «martiri di Orange», suore ghigliottinate durante la Rivoluzione francese. La Gordon era nata nel 1733 a Mondragon, in diocesi di Orange. I suoi la misero a studiare nella scuola tenuta dalle suore Sacramentine del convento di Bollène. Terminati gli studi e scopertasi la vocazione religiosa, volle restare nel convento. Prese il velo a diciott’anni nel 1751 col nome di suor Aimée de Jesus. Scoppiata la Rivoluzione sanculotta, le cose andarono di male in peggio, culminando, nel 1792, nella soppressione dei conventi. Anche le Sacramentine di Bollène vennero cacciate e costrette all’abito borghese. Le suore, però, presero una casa in affitto e là continuarono a seguire la regola della loro comunità. Vennero scoperte e la superiora fu mandata in esilio. Toccò alla Gordon sostituirla. Ma era destino che le povere suore non venissero lasciate in pace. Nel 1794 una ad una furono tradotte davanti alle autorità rivoluzionarie per pronunciare il giuramento «laico» che di fatto sanciva lo scisma con la Santa Sede. Tutte rifiutarono e furono tradotte nel carcere di Orange. Una ad una comparvero davanti al tribunale «del popolo», richieste per l’ultima volta di giurare.

Nel caso della Gordon, che insieme alle altre rifiutò ancora un volta, la sentenza la dichiarò «nemica di ogni specie di libertà, propagandista del più pericoloso fanatismo, di intolleranza e superstizione le più spaventose». Già: fanatica e intollerante era lei. Ora, poiché dietro l’Illuminismo c’è sempre la ghigliottina, la Gordon fu condannata e giustiziata nello stesso giorno.

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