Ha fatto una discreta gavetta (cantando come corista anche per Fred Bongusto, Peppino Di Capri, Franco Califano, Ray Charles, e Fiorello) e ora si gode un successo al di là di ogni più rosea previsione. Mario Biondi con l'album di debutto, «Handful of soul», registrato per l'etichetta indipendente milanese Schema Records, si trova questa settimana al terzo posto in classifica. Profonda voce soul e rhythm and blues dalle «venature black», il cantante catanese, trapiantato da tempo a Parma, 35 anni, ha ritirato da poco al Midem di Cannes il disco d'oro per aver superato il traguardo delle 40 mila copie e, dopo essersi esibito con ottimi riscontri critici al Jazz café di Londra, sarà protagonista oggi. «La sua voce speziata d'ebano durante l'ascolto si impenna su toni dinamici e ritmicamente disinvolti, fino a scivolare su un "mood" più raffinato e morbido, come non si ascoltava da tempo a queste latitudini. Almeno per un cantante». Questa una delle tante recensioni positive piovute addosso a Biondi. Intanto, l'accattivante singolo «This is what you are», «dall'inebriante capacità euforizzante», è da tempo in alta rotazione in tutte le radio.
Una curiosità: «Handful of soul», equilibrato mix di standard e originali assolutamente godibili (perché spessi e profondi) e tutti rigorosamente in inglese, è stato inciso dal «Barry White di casa nostra» assieme al quotato High Five Quintet, il combo guidato dal trombettista torinese Fabrizio Bosso e dal sassofonista campano Daniele Scannapieco. Tra quanto di meglio, cioè, sappia proporre il jazz tricolore in questo momento.Mario Biondi
Showcase gratuito ore 16.30
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