Marrazzo fa dietrofront e cambia idea: «Piano casa? Ha una ricaduta positiva»

Marrazzo, il governatore dai mille volti. L’ennesimo voltafaccia sorprende e atterrisce allo stesso tempo. Ma chi lo conosce non si stupisce più di tanto. Fino a una settimana fa, infatti, il presidente della Regione Lazio era tra i più convinti oppositori del piano casa del Governo. Una volta fatto il tavolo tecnico, però, ha cambiato immediatamente opinione. E ieri è arrivato a sostenete che l’iniziativa nel Lazio potrebbe interessare la ristrutturazione di 10 mila abitazioni, per un giro d’affari tra i 3 e i 5 miliardi di euro.
Lo ha dichiarato durante una puntata della trasmissione «Radio Anch’Io», all’indomani della notizia data appena due giorni fa dall’assessore comunale alla Casa, Alfredo Antoniozzi, che aveva annunciato allo stesso tempo un «piano Marshall» per risolvere l’emergenza abitativa nella capitale.
«Noi abbiamo fatto uno studio - ha spiegato Marrazzo - e immaginiamo che il provvedimento possa avere delle ricadute su circa 10 mila abitazioni, il 10 per cento del totale, per un giro economico che valutiamo tra i 3 e i 5 miliardi».
Secondo il governatore del Lazio bisogna rendere reale l’accordo raggiunto tra stato e Regioni. «Dobbiamo dare un incentivo al sistema economico dell’edilizia e una risposta ai cittadini che vogliono aumentare le cubature - ha proseguito - ma allo stesso tempo la politica della salvaguardia deve essere una stella polare. Io credo che questa sia una vera sfida di modernità: riuscire ad avere uno sviluppo sostenibile». La ripresa, in ogni fase di questo new deal, deve vedere in primo piano l’edilizia pubblica. Questo, per Marrazzo, vuol dire far correre parallelamente una forte iniziativa economica e il campo delle costruzioni. «L’85 per cento degli italiani vivono nei condomini - ha sottolineato -. Il dato positivo di questo nuovo piano è raggiungere le quote del 35 per cento per chi abbatte e ricostruisce con bioedilizia. Con questo accordo potremmo mettere una novità nella crisi».
Il governatore è passato poi a correggere il tiro iniziale, che lo aveva visto contrario al piano casa. E lo fa quasi giustificandosi. «La durezza iniziale mostrata non era sul merito, ma sulla decretazione d’urgenza - ha ribadito - perché solo chi è sul territorio può dare una risposta perché conosce le problematiche del Lazio, della Lombardia o di altre regioni». «La ricaduta economica del Piano casa sul settore edilizio del Lazio, annunciata da Marrazzo, rappresenta una boccata d’ossigeno per il nostro comparto colpito gravemente dalla crisi in atto - ha commentato Dario Coen, presidente della Fedilter (l’associazione che riunisce gli imprenditori edili del terziario), aderente a Confcommercio Roma -. Naturalmente non è tutto oro ciò che luccica. Nel piano, infatti, non è stato preso in considerazione il non residenziale che rappresenta una fetta molto importante del nostro settore. Ecco perché ci auguriamo che possa essere sanata al più presto questa anomalia». La Fedilter punta anche l’accento sull’importanza del rispetto dei tempi stabiliti dall’accordo, così da rendere concreto questo provvedimento di cui il comparto ha urgentemente bisogno.


«Resta il nostro sincero ringraziamento alle amministrazioni - conclude Coen - per la caparbietà dimostrata nel voler raggiungere l’intesa finale con il Governo. Hanno avuto la sensibilità di capire che senza interventi mirati il settore dell’edilizia rischia di registrare la chiusura di molte aziende e la relativa perdita di posti di lavoro».

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