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La matematica mette zizzania tra Hopkins e la Paltrow

Deciso a morire il più ricco possibile, Anthony Hopkins accetta ogni film, specie se brutti come L’urlo dell’odio, La maschera di Zorro, Hannibal, Bad Company, La macchia umana e Alexander. La serie continua con Proof («Esame») di John Madden (regista di Shakespeare in Love e del Mandolino del capitano Corelli), tipico film da Festival - era a Venezia nel 2004 - alla maniera americana, ovvero con una storia a sfondo intellettuale e contorno di malattie. Il malato principale l’interpreta proprio Hopkins, genio della matematica con cattedra universitaria, ma non apprezzato quanto il professore di Luigi Lo Cascio della Bestia nel cuore: infatti Hopkins non ha una lussuosa magione, ma una villetta, dove trascina la sua follia accanto alla figlia (Gwyneth Paltrow). Anche lei, bislacca la sua parte, ha il pallino della matematica; anche lei aspira alla carriera universitaria.

Ma le sue scoperte sono davvero sue o sono un’eredità paterna: nel senso che - morto lui - la figlia ha forse copiato i suoi lavori inediti... Se non siete matematici folli, potete astenervi.

PROOF di John Madden (Usa 2004), con Gwyneth Paltrow, Anthony Hopkins. 100 minuti

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