Onorevole Mario Mauro, presidente dei parlamentari europei del Pdl, ci può spiegare cosa fa il Centro Studi Meseuro?
«Innanzitutto è bene ricordare che il Centro Studi Meseuro ha istituito a maggio 2011 il Gruppo Infrastrutture e Reti TEN-T con la finalità di aggregare il settore privato italiano gestore delle reti modali (ferroviaria, stradale, aerea e marittima) e l'area pubblica rappresentata da enti ed amministrazioni (attraverso il Ministero dei Trasporti e Infrastrutture) e l'area politica (Meseuro è un'iniziativa bi-partisan). La vocazione di questo gruppo è quella di fare sistema, fare squadra per sostenere un piano di reti e infrastrutture per il Mediterraneo. Meseuro punta a costruire sinergie tra la volontà politica a livello nazionale ed europeo e le capacità tecniche del settore privato».
Un'iniziativa importante anche per lo sviluppo di regioni come la Liguria. Ma, questo governo tecnico, che criteri segue per la classifica delle priorità?
«Il criterio che guida la scelta delle priorità pone al primo posto sia la coerenza con l'integrazione con le reti europee e territoriali, sia la possibilità di un prevalente finanziamento con il capitale privato in aggiunta alla piena utilizzazione dei fondi comunitari. Tecnicamente, nel programma di governo, si accentuano i profili di valutazione della fattibilità economica e finanziaria delle opere come principio guida della scelta delle priorità di investimento».
LUnione Europea ha fissato un valore di questi investimenti in infrastrutture?
«LUe ha proposto l'istituzione di un Fondo di 40 miliardi di euro destinato alle Reti del Ten (Trasporti, energia e telecomunicazioni). A queste risorse vanno aggiunti 10 miliardi di euro stanziati per il settore dei trasporti con il Fondo Coesione».
Relativamente al nuovo assetto della rete ferroviaria TEN nazionale, cosa si rende necessario?
«Bisogna rafforzare il corridoio plurimodale Genova-Rotterdam attraverso le due direttrici Genova-Novara-Loescheberg- Sempione e Genova-Milano-Chiasso Gottardo.
La partita che si gioca per il Mediterraneo e quindi per Genova è vitale?
«Direi proprio che in Europa si può scrivere il nostro futuro».
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