Maxi castigo per Paris. Dopo il carcere nonno Hilton la disereda

Dopo i video hard on line e i giorni di prigione, il patriarca della dinastia alberghiera punisce la nipote: addio a 60 milioni di dollari

Maxi castigo per Paris. Dopo il carcere nonno Hilton la disereda

Stavolta a far notizia ci pensa nonno Barron Hilton. Avrebbe deciso di punire la famigerata Paris sottraendo dalla sua cospicua fetta di eredità qualcosa come 60 milioni di dollari. Il motivo, secondo quanto riportato da Bild Online, i numerosi dispiaceri che l’effervescente nipotina avrebbe provocato alla famiglia, nonché il danno al nome degli Hilton causato da eccessi e scorribande di ogni genere. Non ultimo, il periodo di detenzione nelle carceri americane dovuto a guida pericolosa in stato di ubriachezza, e trasformato dalla sapiente comunicatrice nell’ennesima operazione di auto-promozione e presunta «redenzione».

C’è da dire che così facendo, nonno Barron sembra ripercorrere la storia di famiglia: lui stesso alla morte del padre Conrad Hilton, fondatore della catena alberghiera più famosa del mondo e alla quale la dinastia deve la propria immensa fortuna, fu costretto a fargli causa, dal momento che il genitore sembrava intenzionato a lasciare il patrimonio a organizzazioni religiose e di beneficenza anziché ai figli. Barron oggi possiede ancora il 5% della società, che ereditò nel 1966, venduta ad inizio luglio al fondo Blackstone per 26 miliardi di dollari. Ma di questo denaro Paris non vedrà neppure un cent, mentre tutto dovrebbe essere destinato alla Fondazione Conrad N. Hilton.

Non sarebbe fra l’altro la prima volta che l’esuberante ventiseienne, nota esclusivamente «per essere famosa» e gestire la propria celebrità come una holding, fa uscire il nonno fuori dai gangheri. Fin dai tempi del famoso video amatoriale diffuso su internet nel 2004 (e poi trasformato nel dvd 1 Night in Paris), che la vedeva impegnata in una performance sessuale da consumata pornostar con l’allora fidanzato Rick Salomon, Barron Hilton sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe voluto sprofondare sotto terra. Da quel momento non si può dire che Paris non abbia fatto il possibile per essere costantemente al centro dell’attenzione in ogni notiziario del mondo, con ogni mezzo possibile e senza mai censurarsi. «Adesso il nonno ne ha abbastanza, non vuole più che il nome Hilton venga infangato di nuovo», ha dichiarato Jerry Oppenheimer, biografo della famiglia, aggiungendo che «non può concedere patrimoni immeritati a nessuno».

Sarà forse anche per questo motivo che Paris ha appena messo in vendita la sua residenza losangelina, ovviamente sulle colline di Hollywood, valutata «soltanto» 4,25 milioni di dollari? Quel che è possibile prevedere è che saprà sfruttare quest’ultima occasione per far parlare di sé dappertutto, e per mostrare tutto il repertorio di appelli, lacrime, pentimenti, come e più di quando due mesi fa è stata costretta a passare quei documentatissimi ventitré giorni in galera.
E chissà che non le riesca di convincere suo nonno che in realtà quei soldi li merita proprio perché è una Hilton, se è vero che avrebbe spesso dichiarato di essere ambiziosa oltre ogni limite, e di non aver mai pensato di limitarsi a fare l’ereditiera, in quanto viene da una famiglia di gente incapace di starsene tranquilla a godersi i propri danari in pace, ma piuttosto determinata a generare fortune.

La storia ricorda un po’ quella del signor Ikea: qualche anno fa annunciò di aver deciso che i figli non erano in grado di guidare l’azienda di famiglia e di amministrarne l’immenso patrimonio. Li avrebbe pertanto esclusi dalla gestione diretta delle attività e avrebbe puntato su manager più capaci di loro.

Nonno Hilton dovrebbe fare un pensierino su Paris: sarà pure scapestrata e spudorata, ma una capace di trasformare il nulla assoluto in profitti a valanga, andrebbe presa in seria considerazione per qualsiasi futuro sviluppo economico delle fortune di famiglia.

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