da Milano
Prende forma il patto di sindacato di Mediobanca. Che, con ogni probabilità, partirà in anticipo di tre mesi sulla data prevista: verrà chiuso entro il 31 marzo, per essere operativo già dal primo aprile, per i prossimi tre anni.
Le regole prevedono la disdetta tre mesi prima della scadenza del 30 giugno. Ma secondo quanto filtra da ambienti vicini ai grandi soci, il presidente del patto, Piergaetano Marchetti, starebbe raccogliendo indicazioni per fare tutto in una volta sola. In modo da non avere più questioni aperte in prospettiva del comitato nomine di Piazzetta Cuccia che dovrà esprimersi sui vertici delle Generali, da rinnovare nellassemblea del 29 aprile. Dove Mediobanca è primo socio, con il 14%.
Il nuovo patto sarà più snello: la Fiat ha confermato ieri lintenzione di vendere la sua quota, pari all1,8%. Quindi dovrà dare la disdetta. Mentre non risulta al momento che altri soci del patto abbiano manifestato a Marchetti, che ha già iniziato il giro di consultazioni, altre defezioni. Né ci sarebbero sul piatto richieste di ingresso. Così laccordo sindacato calerebbe dallattuale 52,7 al 50,9%: un segnale positivo per il mercato come auspicato più volte dal management della banca daffari presieduta da Gabriele Galateri.
Non sembra invece essere di stretta attualità la nuova governance «duale». Marchetti, nel giro tra i soci, sta presentando anche il suo progetto, che prevede un consiglio di sorveglianza, espressione degli azionisti (sulla falsa riga dellattuale cda) e un consiglio di gestione in cui siederebbero i manager di Piazzetta Cuccia, coordinati da un «ceo». Un duale puro, dunque, sul quale però non cè fretta. Anche in questo caso prevale il desiderio di non muovere le acque prima dellassemblea Generali. Il che rappresenta, nei fatti, la linea di Cesare Geronzi, vicepresidente e numero uno di Capitalia, e dei soci francesi di Mediobanca guidati da Vincent Bolloré, tutti fortemente orientati al mantenimento dello status quo per i prossimi tre mesi.
Per quanto riguarda Fiat, il percorso tecnico prevede la disdetta e, dal primo aprile, la piena disponibilità del pacchetto. Che a quel punto potrà essere ceduto. La decisione è stata confermata ieri: «È stato molto chiaro su questo Sergio Marchionne - ha detto il presidente Montezemolo - e non devo fare altro che confermare». Mentre lo stesso ad del gruppo ha dato qualche elemento in più: «Non ci vorrà molto, può darsi che succeda nel 2007».
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