"All'inizio la gente scappava dalle sale, poi è arrivato il sonoro, il colore, la televisione, le videocassette, il digitale. Ogni volta il cinema ha saputo sfruttare la tecnologia e trasformarla in linguaggio". Siamo al convegno sui nodi della Intelligenza Artificiale IA: l'algoritmo, censura del XXI secolo organizzato da Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, a Palazzo Barberini e a parlare è un positivo Antonio Saccone, dallo scorso luglio presidente di Cinecittà, gli studi attivi sin dal 1937 che, a giugno 2026, avranno 25 teatri di posa, con un'area per riprese in esterno di 10 ettari e servizi per le produzioni di 21 mila metri quadrati.
Intanto da poco avete ospitato l'anteprima mondiale di Brunello, il visionario garbato.
"Cinecittà è proiettata verso il futuro. Grazie ai fondi del Pnrr stiamo costruendo nuovi e straordinari studi. Il nuovo Teatro 22, uno dei più grandi in Europa, lo abbiamo inaugurato pochi giorni fa alla presenza di due premi Oscar come Nicola Piovani e Giuseppe Tornatore. È stata sia una grandissima occasione di marketing internazionale il film è stato anche un successo in sala ma anche un modo per finanziare molte nostre attività".
Proprio lì girerà anche Mel Gibson il suo nuovo The Resurrection of the Christ.
"Esatto stiamo parlando di un kolossal mondiale grazie al quale sono state assunte più di 500 maestranze italiane, molte delle quali sono capi reparto".
All'orizzonte però ci sono le incertezze dei tagli al fondo cinema e la volontà del Governo di riscrivere le regole.
"È innegabile che i fondi siano un tema strategico e bisogna avere certezza, perché nessuna industria al mondo, se non ha certezza del futuro a livello normativo, può investire. E questo è un rischio per noi e per i produttori italiani, perché gli altri concorrenti, gli altri grandi studi internazionali, si fanno sentire. Quindi da un lato, è un bene che il ministro Giuli e la sottosegretaria Borgonzoni stiano mettendo mano a un settore che ha evidenziato delle falle, ma in questa fase di transizione dobbiamo dare certezze sul tax credit perché questo mercato va sostenuto".
Pochi giorni fa l'Anica, l'associazione dei produttori, ha lanciato l'allarme per il 2026, siete preoccupati?
"Ho profondo rispetto del Parlamento che deciderà i tempi legislativi, però devono essere tutti consapevoli che un'industria non può avere fasi di transizioni prive di norme. Oggi a Cinecittà abbiamo la fortuna di avere tante nuove produzioni nazionali e internazionali e l'Amministratore Delegato Manuela Cacciamani nei prossimi giorni ne svelerà i titoli ma già alcuni clienti del secondo semestre del 2026 cominciano a sospendere l'affitto degli studi".
Ma Cinecittà non sono solo gli studios...
"Abbiamo un museo con nuove mostre alle porte, un archivio storico del Luce con 70mila filmati tutti digitalizzati, la formazione con corsi
per migliaia di studenti e curiamo la promozione del cinema italiano all'estero grazie alla quale C'è ancora domani di Paola Cortellesi in Cina ha vinto il Golden Rooster Award, i loro Oscar, come migliore film straniero".