«Il mercato è fondamentale, irrinunciabile. Dovrebbero saperlo anche i miei avversari politici. E invece mi capita spesso, in questa campagna elettorale, di trovarmi da solo a sostenere una verità così lampante».
Detto da un liberale come lei, avvocato, sembra la scoperta dellacqua calda.
«Un momento - sorride Roberto Cassinelli, candidato del Popolo della libertà alla Camera -: io sto parlando del mercato vero e proprio, in senso letterale. Quello cioè dove le persone vanno a comprare e sono costrette a verificare laumento effettivo del costo della vita. È il mercato che anchio frequento volentieri, in città e in provincia, per dialogare con la gente e capire meglio i problemi concreti».
Ad esempio, capire che leconomia reale è ben diversa da quello che raccontano Prodi e Veltroni.
«Appunto. I cittadini che incontro me ne parlano con tanto di cifre e dati inoppugnabili. E mi confermano in quello che, se fossi rimasto seduto alla scrivania, avrei potuto solo percepire. La condizione economica delle famiglie, per colpa di chi ci ha governato negli ultimi due anni, è crollata a livelli troppo bassi».
Ci vuole una netta inversione di tendenza.
«Lo pretende la gente, e noi dobbiamo essere conseguenti alle richieste di maggiore equilibrio fiscale da cui scaturisce, in fin dei conti, un maggiore potere dacquisto».
È lesigenza principale.
«Tutti, praticamente, invocano il ridimensionamento drastico della pressione fiscale, arrivata a quote insostenibili. Il programma del Popolo delle libertà è in grado di rispondere al bisogno di maggiore equità».
Che poi significa mettere in moto un motore di sviluppo.
«Senza dubbio. Una leva fiscale bene articolata consente di far crescere i consumi, oggi in picchiata, e quindi creare ricchezza, occupazione, e in fin dei conti anche maggiore disponibilità per i servizi sociali. Senza contare le ricadute favorevoli su debito pubblico e infrastrutture».
A proposito: Genova ne avrebbe un gran bisogno.
«Eccome. Ma senza una crescita generalizzata della produttività, estesa a tutte le categorie economiche, artigiani, commercianti, professionisti e lavoratori dipendenti, tutto questo resterebbe solo unillusione. Anzi, lennesima illusione della sinistra».
Meno tasse, va bene. Ma i cittadini chiedono anche altro.
«È verissimo. Vogliono più sicurezza. Se dovessi indicare le due priorità riscontrate in occasione degli incontri e dei colloqui con gli elettori nel mio gazebo che porto in giro per il territorio, ebbene, tasse e tutela della sicurezza sono ai primi posti».
In particolare a Genova e in Liguria, dove ci sono molti anziani.
«Il discorso è più ampio, riguarda tutti. Ma è indubbio che qui da noi si sono moltiplicati i fenomeni malavitosi della cosiddetta microcriminalità, che poi tanto micro non è, soprattutto ai danni delle persone di età avanzata. Non vanno neanche più a denunciare scippi, truffe, violenze perché si sentono abbandonate a se stesse da unautorità pubblica non autorevole, prigioniera di tolleranza a senso unico e di luoghi comuni».
Il Popolo della libertà, invece...
«Io, come gli altri candidati del Pdl, insistiamo sul fatto che non si può andare avanti così. E i cittadini dimostrano di seguirci, di solidarizzare con le nostre idee e con le nostre proposte di governo».
Guai, però, avvocato Cassinelli, ad abbandonarsi allottimismo.
«Per carità! I sondaggi sono favorevoli, ma io non ci faccio caso. E mi batto tutti i giorni, mi impegno con tutte le mie forze, per incitare gli elettori allesercizio del voto.
«Meno tasse per rilanciare Genova»
Le richieste dei cittadini che frequentano il gazebo di Roberto Cassinelli, candidato del Pdl alla Camera
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