«Meritatissimo il riconoscimento “Rete dell’anno”»

Da otto mesi Stéphane Cottin è amministratore delegato di Nissan Italia: un periodo non lunghissimo, ma che gli ha permesso di avere idee già molto chiare. «La prima valutazione - dice - è che il mercato italiano sia in qualche modo “drogato”: mi riferisco a “chilometri zero”, esportazioni e alle vendite gonfiate a società di noleggio. Pratiche costose, per chi le esegue, ma non certamente remunerative. La strategia di Nissan prevede, invece, che ogni vendita debba generare redditività, anche perché la maggior parte degli utili è destinata allo sviluppo di nuovi modelli e a rendere le reti sempre più vicine al cliente».
La sua visione resta comunque ottimistica?
«Certo. Perché tariamo i nostri obiettivi sul mercato reale, solido (2,2 milioni di unità l’anno) e in continua diversificazione, con frammentazioni importanti che coinvolgono soprattutto i monovolume compatti, dove stiamo per arrivare con Note».
Come ha trovato la rete italiana?
«Anche da noi ci sono i più bravi e i meno bravi. Con l’efficiente squadra dei miei collaboratori ho aggiustato alcuni dettagli, ma la nostra rete è di altissimo livello, come attestato dal riconoscimento ottenuto al Motor Show di Bologna, dove ci è stato attribuito il premio “Rete dell’anno 2005”. A ritirare il riconoscimento, con me, c’era Roberto Siri, in rappresentanza di tutti i nostri concessionari italiani, imprese che contribuiscono in misura importante nella soddisfazione del cliente».
La gamma Nissan e le esigenze dei clienti italiani...
«Siamo in sintonia perfetta, perché anche qui tengono saldamente i tre pilastri fondamentali della strategia Nissan: la particolarità nelle vetture, il primato nel settore 4x4 - dai monovolume, ai fuoristrada e ai pick-up - e la versatilità dei veicoli commerciali. Possiamo inoltre contare su alcuni modelli speciali, come la granturismo 350 Z e il Murano che contribuiscono a rafforzare il marchio; altre vetture come queste, poi, arriveranno nei prossimi anni».
E Note come si inserirà in questo contesto?
«Arriva ad hoc.

Con i suoi 4 metri di lunghezza, si colloca nella parte alta del segmento B, una fascia in ascesa, dove i monovolume hanno un ruolo decisivo. Sarà un modello di successo, per la linea originale e per il piacere di guida. È ideale per la famiglia e il tempo libero, il modello che ci mancava per completare l’offerta».

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