Il copione più sportivo prevede che il vincitore stringa la mano allo sconfitto. E allora rendo merito alla Juventus e soprattutto al suo allenatore, Claudio Ranieri che, da gran signore, non si è appeso disperatamente alle recriminazioni arbitrali e ha riconosciuto la legittimità della vittoria interista.
Francamente non c'è trippa per i gatti che da una parte e dall'altra cercano puntualmente di svergognare Inter-Juventus. L'Inter ha vinto perché ha meritato e anche Ranieri lo ha riconosciuto. Ma il copione prevede anche qualche sfottò, altrimenti non ci sarebbe gusto. E allora, come avevo preannunciato in caso di vittoria nerazzurra, volevo salutare con un sorriso l'Ammiraglio Cobolli Gigli, che l'aveva buttata sulla marina militare, con l'Inter portaerei affondata dalla corazzata Juventus.
Gliel'avevo detto che la storia, più che di portaerei, trabocca di corazzate colate a picco: ora alla Bismarck, alla Roma, all'Arizona a Pearl Harbour, alla Giulio Cesare a Sebastopoli, si aggiunga la corazzata Juventus a San Siro, inabissatasi su un proiettile di rimbalzo, anzi una ciabattata, del cannoniere Muntari. Mai parlare prima, caro presidente! Forse gli interisti, prudenti nelle dichiarazioni per tutta la vigilia, hanno finalmente capito che le grandi partite si preparano in silenzio.
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