Messico, il candidato della sinistra minaccia di mobilitare la piazza

Città del Messico. «Non vi è ancora un vincitore delle elezioni presidenziali in Messico», ha ribadito ieri il presidente dell'Ufficio federale elettorale (Ife), Luis Carlos Ugalde, il quale ha ammesso che esiste un numero imprecisato di voti - per il candidato del Partito della rivoluzione democratica (Prd, sinistra) Andres Manuel Lopez Obrador, 3 milioni - che non sono stati assegnati perché presentavano presunte irregolarità tecniche e sono quindi stati provvisoriamente accantonati. Secondo il computo finale della Commissione elettorale, il candidato del Partito Azione nazional (Pan, destra) è in vantaggio dell'1,04% su Lopez Obrador, un dato però che quest'ultimo ha respinto. Ugalde ha quindi annunciato che oggi ci sarà un riesame dei voti e che dopo dovrebbe essere comunicato il nome del vincitore. Obrador ha però fatto sapere che si considera il vincitore e che mobiliterà la piazza se egli venisse dichiarato perdente. A preannunciare eventuali manifestazioni di massa sono stati gli stretti collaboratori dell'esponente di sinistra.

Calderon, che non è entrato direttamente nella polemica scatenata dal Prd, ha comunque parlato da presidente in pectore e ha dichiarato che attenderà i risultati ufficiali del conteggio, rivolgendo un appello all'unità delle forze politiche.

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