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Messico, italiano disperso: "Sto bene"

David Casinori faceva parte del convoglio umanitario assaltato ieri nella zona di Oaxaca. Morte almeno 5 persone, 22 i feriti

Messico, italiano disperso: "Sto bene"

Città del Messico - E' libero e sta bene l'italiano dato per disperso ieri in Messico dopo un assalto di paramilitari a un convoglio umanitario. Lo ha comunicato la Farnesina. David Casinori ha contattato al telefono il funzionario dell'ambasciata italiana in Messico che si era recato nella zona di Oaxaca per avere notizie. Casinori aveva avuto difficoltà a comunicare perché era stato rapinato degli effetti personali.

L'agguato Quarantacinque persone di un convoglio umanitario hanno vissuto un vero e proprio incubo in una zona montagnosa di Oaxaca, tra gli stati più poveri nel sud del Messico. Il gruppo era ormai vicino alla meta, quando un commando con una trentina di uomini incappucciati e armati con mitra AK-47 ha bloccato la strada ai sei veicoli del convoglio: nella sparatoria almeno cinque persone sono morte e 22 sono rimaste ferite. Alcuni stranieri sono stati portati via, tra i quali l'italiano Casinori. Superato lo shock per l'attacco, nel quale i veicoli sono rimasti distrutti, molti dei volontari hanno cercato di salvarsi come potevano: alcuni di loro, a quanto pare, fuggendo tra le montagne e allontanandosi.

La missione Gli operatori umanitari, giornalisti e maestri che facevano parte del gruppo era quello di portare cibo, vestiti e medicine al municipio indigeno di San Juan Copala, e verificare nel contempo la situazione di insicurezza e violenza nella quale vivono gli abitanti dell'area, in grande maggioranza di etnia Triqui. Ma molti altri sono invece stati portati via "in fila" dagli aggressori, che secondo fonti concordanti sarebbero militanti dell'Unione benessere sociale della regione Triqui (Ubisort), gruppo paramilitare collegato al Pri (Partido revolucionario institucional), principale forza di opposizione del Messico, al potere ininterrottamente per 71 anni fino al 2000.

I movimenti rivoluzionari Sullo sfondo dell'attacco c'é infatti la situazione dei Triquis, circa 15 mila persone, una della sessantina di comunità indigene del paese latinoamericano. L'Ubisort si contrappone ad un altro movimento della regione, il Movimento unificatore della lotta Triqui (Mult-i): si tratta di due gruppi rivali, entrambi Triqui, che si combattono da anni su una serie di punti. Secondo fonti ufficiali, il bilancio nel 2009 di tale lotta intestina è stato di una trentina di omicidi. La spaccatura tra i due gruppi sarebbe aumentata negli ultimi giorni a causa dell'avvicinarsi delle elezioni a Oaxaca, in programma il 4 luglio.

Una delle ragioni di fondo della lotta fratricida nell'etnia é San Juan Copala, la cittadina dove era diretto il convoglio, che nel 2007 si è autodichiarata autonoma e che da ormai vent'anni è al centro dei conflitti inter-etnici: conflitti nei quali negli ultimi tempi si sono inseriti poi formazioni politiche nazionali.

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