Microsoft ha conquistato Skype Torna il mito del telefono gratis

Microsoft ha conquistato Skype Torna il mito del telefono gratis

Essere sulla bocca di tutti è sempre stata l’ambizione di Skype. E, anche se non molti lo sanno, la tecnologia alla base di questo rivoluzionario software davvero la usiamo un po’ tutti: il sistema «Voip», che sta per Voice over internet protocol, è ormai lo standard per le compagnie di telecomunicazioni. Quando parliamo al telefono, il suono viene convertito in digitale e viaggia sulla rete web, un po’ come una mail, per poi essere riconvertito in audio prima di giungere alla cornetta di chi ci ascolta.
Ma non era questo che avevano in mente i suoi creatori, Niklas Zennström e Janus Friis, che puntavano invece a un orizzonte particolarmente allettante per i popoli chiacchieroni come il nostro: il mito della telefonata perfetta, cioè quella gratuita. Come spesso accade, i due geniacci già noti per il lancio di un servizio per scaricare gratuitamente musica (Kazaa, poi travolto dalle proteste delle case discografiche), in realtà non hanno inventato la tecnologia Voip, ma con Skype hanno permesso di sfruttarla con facilità. Si scarica gratuitamente, si installa in pochi secondi e ci si registra scegliendo un nome che può essere il proprio o di fantasia. A quel punto si può chiamare gratuitamente chiunque abbia lo stesso software sul proprio computer, più un microfono e cuffie. E proprio questa è la forza di Skype: il meccanismo «a ragnatela» che ha funzionato alla grande con Facebook. Chi lo usa, tenta di convincere i suoi contatti sociali a installarlo. E una volta che sei «dentro», uscirne significa restare tagliati fuori dal proprio giro di conoscenze.
Risultato: a gennaio 2005, a un anno e mezzo dal lancio, 23 milioni di persone in tutto il mondo si erano già registrate, facendo tremare le gambe ai manager delle compagne telefoniche di tutto il pianeta. E spingendo molti a profetizzare l’avvento della chiamata gratuita e il tracollo globale delle telecom. A settembre 2005 però i due creatori, a differenza del «papà» di Facebook, hanno deciso di capitalizzare. E l’hanno fatto alla grande: eBay ha acquistato Skype per 2,6 miliardi di dollari. Un affare disastroso per la società di aste. Il numero di utenti registrati è aumentato a oltre 500 milioni ma, anche per la diffusione del cellulare, Skype non è mai diventato un’abitudine così radicata. Oggi il software è diventato un sistema eccezionale per fare chiamate a lunga distanza. Chiunque parta per un lungo soggiorno all’estero, installa Skype sul proprio computer e su quello di parenti e amici. E nei giorni più cruenti della rivolta di Bengasi, in cui era impossibile chiamare un telefono in Libia, pur con qualche difficoltà, si riusciva a comunicare via Skype. Ma le compagnie telefoniche non sono state travolte dall’ondata. E la chiamata gratuita resta un mito.
Per capire perché è andata così bisogna ricorrere a categorie bibliche come l’avidità e riguardare la scena del film The Social Network in cui il creatore di Facebook Mark Zuckerberg spiega perché non gli importa per il momento di fare soldi: prima bisogna guardare al «grande disegno»: diventare indispensabili per mezzo pianeta, come Google. I creatori di Skype invece si sono «arresi» al miraggio del denaro, una montagna: 2,6 miliardi di dollari pagati da eBay. Ma il tentativo di far fruttare Skype era troppo precoce e ne ha rallentato lo sviluppo.

Microsoft ora ha una carta da giocare: il suo Windows è presente su milioni di pc e telefoni. Se riuscirà a far usare Skype per chiamare a tutti questi utenti, forse avrà una possibilità di far rinascere l’ultima utopia di internet: telefonare gratis.

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